i spalle a questo mondo di Wanda Marasco è la storia lirica e disperata di Ferdinando Palasciano, medico napoletano e rivoluzionario, realmente esistito, e del suo amore tormentato per Olga de Vavilov. Lui ha pagato un prezzo altissimo: quello della verità in una società che non ama chi sfida le sue regole. Un romanzo che brucia, che sussurra e grida, che si fa carne e spirito, memoria e oblio. Ferdinando Palasciano è un uomo che non si arrende. Lotta per un’idea, per un principio, per la scienza, per il diritto alla cura, ma soprattutto per una giustizia che il suo tempo non è pronto ad accogliere. Il suo destino è segnato da una tensione tragica: il mondo lo rifiuta, lo isola, lo annienta. Ma chi è, davvero, Palasciano? Un martire della verità, un folle che non ha saputo adeguarsi, o un uomo che ha amato troppo il suo ideale? Se Ferdinando è il fuoco della ribellione, Olga è il vento che soffia tra le rovine. La sua figura è di una complessità straordinaria: ama suo marito, ma ne teme la furia autodistruttiva; lo ammira, ma sa che non può salvarlo. La sua decisione di farlo internare è una condanna o un atto d’amore? Olga vive in questa sospensione, tra il senso di colpa e il bisogno di proteggersi. Una donna che non trova riscatto, che sopravvive al marito ma non alla sua ombra. La storia di Ferdinando Palasciano non è solo una vicenda del passato. Parla di tutti coloro che hanno osato sfidare il potere, che hanno preferito la verità alla convenienza, che sono stati isolati, derisi, distrutti. Parla della difficoltà di amare chi è troppo grande per questo mondo, dell’inevitabile solitudine di chi non si piega. Oggi, più che mai, il romanzo ci ricorda che la storia dimentica, che i giusti vengono riconosciuti solo quando non possono più disturbare. Di spalle a questo mondo è un requiem per un uomo che ha osato troppo, e per una donna che ha dovuto sopportare troppo. Un romanzo che chiede al lettore di guardare la storia non solo con gli occhi, ma con il cuore.
Di spalle a questo mondo
Libro vincitore del Premio Costa Smeralda 2025 - Sezione narrativaLibro incluso nella dozzina finalista del Premio Strega 2025Libro finalista del Premio Internazionale Flaiano 2025 - Sezione Over 35
Libro finalista del Premio Campiello 2025
Presentato da Giulia Ciarapica nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2025.
Se è vero che ogni esistenza viene al mondo per incarnare un dramma, quello di Ferdinando Palasciano e di sua moglie Olga Pavlova Vavilova è tra i più dolenti e irriducibili: è il dramma dell’imperfezione.
Il pendolo è muto. Ferdinando e io studiamo le grandezze del tempo sprofondate in un orologio fermo. C’è una gioia selvatica in questa stanza. Facciamo gli amanti in ginocchio, uno di fronte all’altra, con l’impulso a prenderci. Ma ci siamo intimiditi nella morte. Io gli dico che sento intorno a me una luce cieca. È uguale a quella delle primavere russe.
«In questo romanzo fatto di luci e ombre, in cui la storia individuale è sapientemente innestata in quella collettiva, Wanda Marasco raggiunge il culmine assoluto di un affondo nell’umano che da Il genio dell’abbandono non smette di abbagliare e di sorprendere. Ogni frase, ogni parola è sapienza e cura. E la cura – come scrive l’autrice – è quasi tutto». - Elisa Ruotolo
«In Wanda Marasco colgo almeno due tratti decisivi: la raffinatezza della scrittura, che occupa tutte le gradazioni dei registri linguistici, e lo slancio drammatico portato entro la narrazione, che dà ai personaggi uno stacco e un dinamismo straordinari». - Cesare Segre
Fin da bambino Ferdinando ha odiato la morte al punto da fare della salvezza la sua ossessione di medico. Ma una vocazione così grande, scontrandosi con le iniquità subite, non può che fallire e trovare casa nella follia. Olga, nella sua infanzia a Rostov, ha dovuto misurarsi proprio con l’alienazione materna, quintessenza di Storia e fragilità. Unico scampo da essa la fuga, frenata da una radice nascosta sotto la neve e dalla zoppia, che diventa destino e comunione con l’imperfetto. Ma si può vivere a un passo dall’ideale? Ferdinando, dal buio della sua ratio opacizzata, continuerà a salvare asini e pupi; mentre Olga, pur guarita dalla scienza e dall’amore di Ferdinando, tornerà a claudicare. Voi non credete che quando ci spezziamo è per sempre? La domanda che Olga rivolge al pittore Edoardo Dalbono è sintesi di una irreparabilità e di una caduta che restano perenni.
Proposto da Giulia Ciarapica al Premio Strega 2025 con la seguente motivazione:
«Di spalle a questo mondo di Wanda Marasco (Neri Pozza) è di certo un romanzo ispirato al racconto della vita di Ferdinando Palasciano, primo chirurgo a proclamare il principio di neutralità dei feriti di guerra e che, come quel Vincenzo Gemito che pare consegnargli il testimone, trovò nella follia uno sguardo più lucido sulla realtà. Così com’è anche il romanzo di un’altra protagonista, Olga Pavlova Vavilova, moglie di Palasciano. Ma dire che il romanzo di Marasco si limiti a questo, vorrebbe significare la negazione di un senso più profondo dell’intera storia, fatta innanzitutto di ricerca stilistica più che di trama. Se è vero che la claudicanza di Olga è pronta a trasformarsi in una zoppia universale, che appartiene a noi tutti – uomini e donne di ieri e soprattutto di oggi –, è altrettanto vero che questa claudicanza interiore ha uno scopo principe in questo romanzo, quello di attribuire una verità alla fragilità umana. Marasco parte dal corpo, e in primo luogo quello dei due protagonisti, per far sì che proprio questo strumento umano si trasformi in uno strumento di scrittura, un mezzo attraverso cui l’autrice – con tutta la sua personalità drammaturgica – ci racconta chi siamo stati e cosa continuiamo a essere. Lo fa con una lingua che non ha altri punti di riferimento se non sé stessa, un lavoro di artigiano raffinatissimo che unisce più dimensioni: la lingua di appartenenza, quella delle madri, quella d’origine casalinga (dunque dialettale); quella imparata, con lo studio e la pazienza; e quella della poesia, grazie a cui Marasco, con pochi termini sontuosi e tuttavia terreni, riesce a dare parola e sostanza all’invisibile che rincorriamo ogni giorno.»
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Anno edizione:2025
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vsddd 19 maggio 2025...
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