Dice lo zen

Incontrato casualmente su uno scaffale della Feltrinelli stazione Centrale, la mia attrazione verso questo libro è stata immediata: fumetto d'autore su un tema affascinante quanto a me completamente ignoto = innamoramento immediato. Dopo averlo finito, le parole per definirlo non possono essere trovate. Posso certamente dire che mi è piaciuto molto e che comprerei altri libri di Chih Chung Tsai.

Il libro, veramente piacevole, è composto da una breve introduzione alla spiritualità zen, seguita da un centinaio di storie zen raccontate attraverso il fumetto. Ogni storia ha la durata di una o due tavole; il primo riquadro contiene l'illustrazione di un monaco che enuncia il titolo di ciò che verrà raccontato, l'ultimo l'illustrazione del monaco stesso che descrive con poche parole la "morale" della vicenda. Proprio quest'ultimo punto è a mio avviso un po' controverso; lo spirito esegetico dell'ultima vignetta contraddice in parte lo spirito delle storielle zen, altrimenti raccontate in modo davvero delizioso, il cui obiettivo è provocare nel lettore, attraverso frasi ambigue o domande paradossali, un illuminazione o un intuizione che puntano ai principi dello zen stesso. Paradossalmente proprio nella vignetta al termine della della tavola "Camminare sotto la pioggia" il monaco ci dice: "Quando un dito indica la luna, la luna non si trova sul dito; e quando le parole indicano la verità, la verità non è nelle parole. Se ci concentriamo solo sulle parole queste prevarranno e non scorgeremo mai la verità." A mio avviso, il lettore avvezzo alle precarie e complicate speculazioni della religione cattolica, dovrebbe prestare ascolto a queste storielle, che, pur piene di spiritualità, riportano la prospettiva dell'uomo al "qui ed ora", ridanno valore alla ricerca individuale, e comprendono (come Voltaire) come non sia saggio trovare delle risposte a domande che non ne ammettono.

Lo zen a fumetti. Chiaro, diretto, illuminante. Zen