Dissipatio H. G.

Non credo di averlo capito del tutto, ma è proprio questa sua natura sfuggente a renderlo così affascinante. Il romanzo nasce come una riflessione interiore di un uomo che ha deciso di togliersi la vita e che, al risveglio, scopre che l’umanità è scomparsa. Si tratta di pensieri frastagliati. A tratti astrusi. Ma spesso potentissimi. Al centro c’è il genere umano, anche se analizzato attraverso la sua stessa assenza. Morselli usa il vuoto per interrogarsi su chi siamo, quanto dipendiamo dagli altri, cosa resta di noi quando non c’è più nessuno a guardarci. Un libro difficile, sì, ma che lascia una scia lunga. Non da risposte: costringe a pensare.

Romanzo impegnativo, sofisticato, una lunga dissertazione nel rapporto vita-morte, solitudine-società, sulla posizione dell’uomo nel creato. Scrittura non facile, Peccato che l’effetto sul lettore sia rovinato dalla quarta di copertina che svela immediatamente ciò che al lettore dovrebbe rivelarsi durante la lettura, La prosa merita 4 stelle, l’editore 1 per la sconsideratezza della presentazione del romanzo.,

La tragica vicenda umana di Guido Morselli trova in questo libro le sue avvisaglie. La storia è un susseguirsi di fatti finanche banali, immersi però in una atmosfera straniante, che costituisce la cifra stilistica ed il pregio (notevole) dell'opera.