Ditirambi di Dioniso e Poesie postume - Friedrich Nietzsche - copertina
Ditirambi di Dioniso e Poesie postume - Friedrich Nietzsche - copertina
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Letteratura: Germania
Ditirambi di Dioniso e Poesie postume
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Descrizione


La poesia di Nietzsche va considerata in continuo riferimento all’opera speculativa, ma l’opera speculativa, a sua volta, acquista una nuova dimensione se si considera che a tratti è sfociata in queste forme sorprendenti. Se, fino al 1884, i versi di Nietzsche erano piuttosto un a parte giocoso, che rompeva la fissità della riflessione, con i primi grandi ditirambi, inizialmente inclusi nello Zarathustra, la poesia si rivela a Nietzsche in violenza oracolare, confluendovi insegnamenti che squarciano il tessuto paradossalmente pedagogico di quell’opera. Colpisce in essi innanzitutto la novità letteraria, che nella poesia tedesca dell’Ottocento ha un solo precedente negli ultimi Inni di Hölderlin. La parola di Nietzsche è già la parola del moderno, sospesa nel vuoto, esplorazione delle forme; e insieme è antichissima, parola che sembra riemergere da una lunga marea, sì che giustamente, sulla soglia del silenzio, Nietzsche raccoglierà queste liriche sotto il titolo Ditirambi di Dioniso e le copierà con cura nei primi giorni del 1889. Un segno è comune a tutte: il segno della parola frammentaria ed enigmatica, capace di traversare i registri ritenuti più incompatibili prima della sua apparizione; basti pensare al mirabile ditirambo Tra figlie del deserto, che include in tutto la tremenda profezia: «Il deserto cresce: guai a chi rinchiude deserti!» e lo sfrenato abbandono al frou-frou nell’esaltazione delle dolcissime, e poco serie, amiche Dudù e Suleika. È Dioniso che, questa volta, di là dalla lacerazione, sceglie l’inganno illuminante dell’apparenza.

Dettagli

1982
26 aprile 1982
170 p., Brossura
9788845904998

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Friedrich Nietzsche

1844, Röcken

Filosofo e scrittore tedesco. Appassionato cultore di musica e filologia classica, nel 1868 conosce a Lipsia Wagner, ricevendone un'impronta profonda, ben avvertibile nelle sue prime opere: La nascita della tragedia dallo spirito della musica (1872) e le Considerazioni inattuali (1873-1876). Nel 1879 le precarie condizioni di salute lo spingono ad abbandonare Basilea per cercare sollievo in Svizzera e in Italia. Quelli che seguono sono anni di intensa produzione intellettuale. Compone: Umano, troppo umano (1878), La gaia scienza (1882), Così parlo Zarathustra (1883-1885), Al di là del bene e del male (1886), Per una genealogia della morale (1887), Il caso Wagner (1888). Continua a passare da una clinica all'altra fino alla morte. Ha lasciato...

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