Chi sperava in una docu-fiction sul personaggio più inquietante della storia politica italiana rimarrà deluso. Chi, invece, credeva che un film sul democristiano Andreotti non poteva che essere militante, ha completamente frainteso. “Il Divo” di Sorrentino è un’opera autonoma, senza timori reverenziali nei confronti del reale, coraggiosa nella finzione. L’intenzione del regista è già tutta nel sottotitolo: La vita spettacolare di Giulio Andreotti. Ciò che conta non è demonizzare il politico, ma rendere spettacolare la sua vita, la Democrazia Cristiana . Il film è una galleria di scene da prima repubblica, ricco di citazioni che rendono bene la terribile ironia del senatore a vita e, soprattutto, l’album di famiglia della corrente andreottiana: O’Ministro, Limone, Il Ciarra, Lo Squalo, Sua Eccellenza, Sua Sanità. La grande capacità poietica di Sorrentino che avevamo già ammirato ne “Le Conseguenze dell’Amore” e ne “L’amico di Famiglia” trova nel vasto materiale intrinsecamente grottesco di aneddoti e vicende la sua fonte di ispirazione privilegiata. Il merito di Chimento e Parachini è di raccontarci le profondità di questo capolavoro.
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Anno edizione:2012
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