Docu doc. La non fiction delle meraviglie
Un sottotitolo come «La non ficion delle meraviglie» è certo ambizioso. Ma, nel caso del presente volume, forse non mendace. Da Tierra sin pan (1933) di Buñuel, maestro del cinema classico, a «Bruegel Suite» (2023) del videoartista Majewski, il lettore vedrà sfilare davanti a sé un centinaio di cortometraggi e di letture esaustive del genere documentario, con una selezione dei suoi maggiori esponenti di ieri e di oggi. Esempi: Antonioni, De Seta, Fellini, Olmi, Pasolini, Bellocchio per gli italiani; Oliveira, Resnais, Godard, Rohmer, Truffaut, Herzog, Kieslowski, per gli stranieri. L’autore dedica a ciascun corto incluso un accurato microsaggio, una piccola monografia, piccola quanto sono piccoli i loro saggi brevi, nell’analisi dei quali è sempre rintracciabile qualcosa di seminale, la genesi stessa dei lungometraggi. Come spiegare la prevalenza dei registi stranieri rispetto ai registi italiani? Il nostro è sì un Paese ben rappresentato, ma l’orizzonte percorso da chi scrive è ampio, spazia dall’Europa all’Asia alle Americhe. E, in forza di un tale sconfinamento, il lettore incontrerà – ecco l’auspicata meraviglia – paesaggi magari mai conosciuti, territori magari mai esplorati.
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Anno edizione:2023
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