Le donne all'ombra dell'Encyclopédie. D'Alembert, Diderot, Helvétius e Rousseau: come complicarsi la vita familiare - Claudio Guidi - copertina
Le donne all'ombra dell'Encyclopédie. D'Alembert, Diderot, Helvétius e Rousseau: come complicarsi la vita familiare - Claudio Guidi - copertina
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Letteratura: Italia
Le donne all'ombra dell'Encyclopédie. D'Alembert, Diderot, Helvétius e Rousseau: come complicarsi la vita familiare
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Descrizione


Nel quinto volume della sua saga dedicata al Settecento francese, l'autore porta alla ribalta il ruolo delle donne legate a quattro dei suoi grandi protagonisti. Una delle rivelazioni più sensazionali e inedite è la scoperta del probabile padre di D'Alembert, definito da Voltaire "uno sverginatore di pulzelle", che va "riempiendo di cornuti le campagne fiamminghe e genera bastardi ovunque", mentre la madre snaturata che lo abbandona appena nato, Mme de Tencin, non esiterà a infilarsi nel letto dei personaggi di più alto rango e aiuterà Mme de Pompadour a entrare in quello di Luigi XV. Un'altra protagonista del volume è Thérèse Levasseur, la lavandaia che Rousseau si prende per compagna, ma che trascurata sessualmente non esiterà a dare sfogo alle sue insopprimibili brame erotiche con un giovane inglese, al quale concede di essere "un amante vigoroso, ma quello che vi manca è l'arte. Provvederò io a darvi la prima lezione", con tutto quello che di pruriginoso segue, prima di passare a far di nuovo becco Jean-Jacques addirittura con un frate. A rendere infernale la vita familiare di Diderot provvede invece la bisbetica moglie Nanette, per la quale "inveire era diventata un'abitudine", cosa che indurrà il direttore dell'Encyclopédie a definirla "un mostro" e a maledire senza scampo l'istituzione del matrimonio. Di una pasta ben diversa è la bella moglie del filosofo Helvétius, che da precoce vedova saprà resistere gagliardamente agli assalti dell'attempato, ma sempre molto arzillo, Benjamin Franklin, che anche dalla lontana America continuerà ad "amarla più che mai". Nel volume non manca nemmeno, tra le altre numerose e clamorose rivelazioni, quella di un articolo scritto poco prima di morire da Voltaire, nel quale viene ridicolizzato uno dei principali artefici della rivoluzione francese, Jean-Paul Marat, definito "un Arlecchino che fa capriole per divertire la platea", un'affermazione che, se non fosse morto per tempo, sotto il Terrore gli sarebbe costata il collo.

Dettagli

18 aprile 2019
420 p., Brossura
9788869831935

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Claudio Guidi

Claudio Guidi è studioso e critico di teatro in Italia, Francia e Germania. Giornalista e corrispondente dall’estero di agenzie di stampa e quotidiani italiani, dal 2014 si dedica all’attività di scrittore. Sulla base di ricerche e studi decennali sull’Illuminismo francese ha potuto redigere un monumentale affresco di quell’affascinante movimento intellettuale, nell’ambito del quale ha portato alla luce contenuti e testi in gran parte inediti.

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