Door Girl

Shilpa Ray è la protagonista di “Door Girl”, richiamata nella copertina in rosa neon – reminiscenze di niente di meno che del rossetto rosa sulla copertina del altrettanto esplosivo album dei New York Dolls. Le sue canzoni sono gemme che brillano con disprezzo – ‘Shilpa Ray’s Got a Heart Full of Dirt’, ‘You’re Fucking No One’ e ‘Morning Terrors Nights of Dread’, per nominarne qualcuna – e svelano il loro intrinseco valore estetico. La sua voce – singolare nel panorama pop per la sua splendida imperfezione – non fa né prigionieri né vittime e offre un continuo e caustico commento sulle condizioni dell’uomo.
Le sue sono osservazioni raccolte da infinite notti passate a guardare le persone nel loro habitat naturale. I brani non sono belle fotografie, sono scatti nudi e crudi, con tutta la veracità e la violenza che portano con sé. A tratti onirico a tratti profondamente realistico, “Door Girl” mostra i suoi ritratti notturni con conseguenze e riscontri, svelando l’alto livello della produzione che si nasconde dietro ogni nota.
Tutti gli strumenti sono ben definiti e creano la perfetta colonna sonora di un’abituale vita in un bar della periferia. È la storia di una città che vive e respira nel vero senso della parola, raccontato da un’artista che è al tempo stesso musicista e prestigiatore e per la quale ogni brano è una vita a sé, che lei ha vissuto e respirato e sperimentato come pochi altri possono dire di aver fatto.