descrive in maniera decisamente diretta la situazione della provincia francese postbellica, tra ex collaborazionisti infiltrati un po' ovunque, un "milieu" anch'esso alquanto compromesso con Vichy e l'ignobile avventura algerina pre-gollista; nessuno dei protagonisti è in grado di rivestire il ruolo dell'"eroe": non Daniel che si getta nella guerra algerina quasi per spirito di avventura e che, prima di disertare, sembra quasi cominciare a prenderci gusto; non André/Jean che ritorna da Auschwitz in cerca di vendetta ma che non può essere considerato una povera vittima del regime di Vichy; men che mai il commissario Darlac (che, sin dalle primissime pagine, si spera quasi di poter vedere davanti ad un plotone di esecuzione) e non certamente Bordeaux, la belle endormie, che ha preferito perseguire la sua vocazione commerciale nonostante l'occupazione, salvo cercare di rifarsi la verginità eleggendo Chaban-Delmas a sindaco dopo la liberazione. Una fascetta sulla copertina paragona la Bordeaux di Le Corre alla Marsiglia di Izzo: nulla di più falso, probabilmente un tentativo da parte dell'editore di attirare i lettori di Izzo. Non c'è amore da parte di Le Corre per Bordeaux, non c'è il clima di tenerezza verso la sua città che sprigiona da ogni pagina di Izzo; solo lo squallore di una città ammorbata da sinistre presenze a tutti i livelli, che siano ex collaborazionisti, resistenti dell'ultima ora, uomini del milieu che hanno fatto affari e malaffare con tutti, occupanti o liberatori. La Marsiglia di Izzo è altrettanto crudamente descritta ma Izzo Marsiglia la amava; non mi sembra che altrettanto possa dirsi di Le Corre con Bordeaux.
Dopo la guerra
Celebrato come capolavoro del genere poliziesco, Dopo la guerra è in realtà un capolavoro in senso assoluto, in cui l’azione si alterna all’introspezione, il cinismo si scontra col rimorso e la brutalità opprime, ma non riesce a sconfiggere del tutto, l’amore. Premio Le Point del romanzo noir europeo nel 2014.
«È un romanzo potente, dominato dalla fatalità del male, bello e disperato come un film in bianco e nero» - Ranieri Polese, Corriere della Sera
«Imperdibile» - Pietro Cheli, Amica
«In questo noir con una trama perfetta, nero e bellissimo, i sentimenti di personaggi indimenticabili si intrecciano e si confrontano con grande realismo. La vendetta e l'amore, il cinismo e il rimorso...» - Massimo Carlotto
«Tre vite, tre destini. Di quelli che fanno il mondo di ieri, di oggi e di domani. Hervé Le Corre è un narratore di ombre dalle quali si irradia un enorme potere romantico» - L’Express
Bordeaux, anni Cinquanta. Una città che ha ancora addosso le stimmate della Seconda guerra mondiale e in cui si aggira la figura spaventosa del commissario Darlac, uno sbirro corrotto che ha fatto i soldi durante l’Occupazione collaborando con i nazisti. Intanto già si profila un nuovo conflitto e i giovani vengono richiamati per partire per l’Algeria. Daniel sa che questa è la sorte che lo attende. Ha perduto i genitori nei campi di sterminio nazisti e, adottato da una coppia, lavora come apprendista meccanico. Un giorno uno sconosciuto si presenta in officina per riparare la moto. L’uomo non è a Bordeaux per caso. La sua presenza scatenerà un’onda d’urto mortale in città. Dopo la guerra è la storia di una vendetta e di molti segreti. I percorsi di due uomini misteriosamente uniti, guidati rispettivamente dall’odio e dall’amore, si sviluppano in una Bordeaux grigia, piovosa, sporca, apparentemente tranquilla, ma in realtà agitata da vecchi rancori e contrasti tra ex partigiani, ex collaborazionisti e malavita locale. A tutto fa da sfondo la tragica guerra d’Algeria.
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2017
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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stefano manfredda 21 dicembre 2015
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