Nel 1908 la scrittrice sarda premio Nobel Grazia Deledda pubblica "L'edera", un romanzo che si addentra nella realtà sarda di fine Ottocento/inizio Novecento e tratta principalmente della decadenza della nobiltà terriera della sua terra natia. E' importante sottolineare il ruolo incisivo del peccato, tema molto caro alla Deledda e presente in molti suoi romanzi, come ad esempio in "Canne al vento", che condiziona terribilmente l'animo dei personaggi, costringendoli a fare delle scelte contro la propria volontà. Il romanzo non ha deluso affatto le mie aspettative, ha confermato l'eccellenza della prosa della Deledda, che riesce a far immergere appieno il lettore nella Sardegna di inizio Novecento.
Annesa, figlia adottiva dei Decherchi, sarebbe disposta a fare qualunque cosa per i suoi "benefattori", anche macchiarsi di un delitto pensando di poterli aiutare economicamente, scoprendo in realtà di essersi sacrificata inutilmente.
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Anno edizione:2015
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In commercio dal:12 giugno 2015
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