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Le tragedie "tebane" risalgono a momenti diversi della vita di Sofocle: Antigone, l'episodio conclusivo, è stata scritta per prima, nel 442; Edipo Re è di poco anteriore al 425; mentre Edipo a Colono è l'ultima opera, rappresentata postuma nel 401. I casi del re di Tebe – inconsapevole assassino del proprio padre e sposo della propria madre – e della sua discendenza ammoniscono che nell'agire umano è sempre presente un limite; ma insegnano anche che l'uomo resta comunque protagonista della propria vita. Ed è proprio la dualità della natura umana, tesa all'estatica visione della divinità ma coinvolta nelle dolorose piaghe dell'esistenza, a costituire il nucleo di questi tre testi fondamentali del teatro classico.
Note e commento di Marina Cavalli.
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