Un romanzo che cattura dalle prime pagine, con una scrittura stupenda, pieno dì riflessioni. Due vite così distanti ma così simili raccontate attraverso i rispettivi pensieri. Dolceamaro e che lascia un vuoto.
Parigi, rue de Grenelle numero 7. Un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia. Ci vivono ministri, burocrati, maitres à penser della cultura culinaria. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Niente di strano, dunque. Tranne il fatto che, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Cita Marx, Proust, Kant... dal punto di vista intellettuale è in grado di farsi beffe dei suoi ricchi e boriosi padroni. Ma tutti nel palazzo ignorano le sue raffinate conoscenze, che lei si cura di tenere rigorosamente nascoste, dissimulandole con umorismo sornione. Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo l'ambiente che la circonda. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l'uno dell'impostura dell'altro, si incontreranno solo grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée.
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Anno edizione:2007
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Cat1028 13 luglio 2024Imperdibile
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Chiara 23 febbraio 2024Non capita spesso, ma quando capita...
Non capita spesso, semplicemente perché dal leggere un libro, al vivere pensando ai personaggi incontrati tra le pagine durante una notte d'estate c'è una bella differenza. L'eleganza del riccio, con la sua penna delicata che perfettamente si adatta alla nobiltà d'animo dei personaggi che descrive, talvolta con un tocco fizzante è una vera e propria guida antropologica. Conoscere le anime di queste persone (di personaggi c'è poco) è stato un vero e proprio ristoro per la psiche.
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ire 18 agosto 2023un libro per gli esclusi
“L’arte è la vita, ma su un altro ritmo”
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