L' emporio dei piccoli miracoli

Un romanzo dove andando avanti tutti i pezzetti combaciano. Emozionante, sarò onesta la fine qualche lacrimuccia mi è scesa. La scrittura è molto scorrevole, finito praticamente in un paio di giorni.

Vincitore della scelta multipla nel GdL, mi aspettavo che l'interno rispecchiasse le belle premesse della copertina meravigliosa. Purtroppo no. O meglio: per me no. La prima parte, con tre protagonisti un po' sfigati e maldestri, l'ho trovata intrigante e mi ha incuriosita; la parte centrale. cioè dalla seconda alla quarta. mi hanno annoiata a morte, con storielline scontate che me l'hanno fatto trascinare per quasi due mesi; nella quinta e ultima parte, tornano i tre personaggi iniziali, che "animano" un po' l'ultima vicenda pervasa di stucchevole buonismo. Praticamente, è solo grazie a loro che ha ottenuto una stellina in più. Prosa troppo elementare, con un vistoso e imperdonabile scivolone da parte del traduttore sul mancato uso di un congiuntivo in una frase condizionale.

Anticipo con il dire che riuscire ad acquistare questo volume è, letteralmente, un miracolo perché da diverso tempo non viene ristampato e, di conseguenza, non viene distribuito nelle librerie. Credo sia davvero un peccato, perché molti non scopriranno mai l'Emporio Namiya, nè verranno a conoscenza dello scambio di consiglio - sotto forma di lettere - che avviene tra la cassetta postale e quella del latte. Non saranno mai rapiti dal cerchio perfetto che è il racconto di questa fiaba, sospesa tra passato e presente, e che vede come improbabili protagonisti tre ladri non molto professionisti che trovano rifugio tra le mura del vecchio emporio "dei problemi". Inizio e fine, in un cerchio concentrico, perfetto, che fa sorridere e pensare. Da brividi.