Il primo eroe, il primo componimento epico, la cui eco riverbera in tutta la produzione successiva. Separati da secoli e da un'evoluzione tecnologica sorprendente, lettore moderno ed ascoltatore antico sono avvicinati spiritualmente perché, alla fine, le tematiche di questa narrazione sono ancora attuali: l'affrontare il mondo, l'amicizia, l'amore, la paura della perdita e della morte. Non importa cosa cambi attorno, l'animo umano avrà sempre delle domande fondamentali che travalicano spazio e tempo e avrà sempre voglia di raccontarle.
L'epopea di Gilgames
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Con Gilgameš, almeno millecinquecento anni prima di Omero, si manifesta la figura dell’eroe nella letteratura, una volta per sempre. Campeggiante fra cielo e terra, confitto in una macchina cosmica che appunto in Mesopotamia venne perfezionata, è il primo personaggio, la prima voce di singolo che ci parla. Per due terzi divino, per un terzo umano, Gilgameš re di Uruk vuole ciò che vorranno tutti gli eroi: vincere il mostro. Ma l’eroe evoca naturalmente un doppio, un rivale che diventerà il compagno per eccellenza: e allora appare Enkidu, l’uomo che lascia la vita selvaggia per seguire l’eroe e trovare la morte. I mostri che i due amici avevano ucciso insieme non erano dunque i soli, né i più forti. Dietro di essi, si propone un’altra sfida: la morte. Così Gilgameš affronta, ormai solo, l’impresa di là da ogni impresa: la conquista dell’immortalità. Tutti gli episodi di questa epopea – i viaggi, gli scontri, le seduzioni, gli inni, i lamenti – rimangono come modello per ogni letteratura. Ogni volta che qualcosa di simile ci viene raccontato, sentiamo dall’oscurità la voce della storia di Gilgameš, il «re che conosceva i paesi del mondo». E ricordiamo: «Egli era saggio: vide misteri e conobbe cose segrete: un racconto ci portò dei giorni prima del diluvio. Fece un lungo viaggio, fu esausto, consunto dalla fatica; quando ritornò, su una pietra l’intera storia incise».
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Edizione:14
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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alias_Riccio 23 aprile 2025Eco di un remoto passato
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Giuseppe R 12 marzo 2017
L’Epopea precede di un milione e mezzo di anni circa i poemi omerici, eppure ci accorgiamo subito che quest'opera, come ogni poema, rappresenta benissimo i temi più universali e sempre attuali: il contrasto tra la vita e la morte, tra il dolore e l'amore. Gilgamesh è un po' Omero, un po' Achille, un po' Dante, è un avventuriero, un errante come don Chisciotte, attraversa il mondo in lungo e in largo per fuggire alla morte, per cercare la vita eterna. Rappresenta l'ostinazione umana, ogni uomo vive la sua vita senza pensare al morire, rifuggendone il pensiero, cercando di mantenersi sempre in vita. La sua è l'ostinazione di chi vuol andare oltre i suoi limiti.
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GIACOMO TINARELLI 02 marzo 2015
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