È un fantasy, ma è così vicino alle nostre vite e a quel che vediamo ogni giorno, che potrebbe tranquillamente non esserlo. È un libro molto profondo, diverso dal classico mondo a cui in genere sono abitata leggendo la suddetta categoria. Mi ha fatto sciogliere il cuore. Se in un capitolo ridevo, in quello dopo avevo le lacrime agli occhi. E la voglia di leggere non era per il mistero da risolvere, bensì quello più profondo che si cela dietro tutto: perché il protagonista sta raccontando questa storia dicendo che non avrebbe dovuto intraprendere quella missione? C’è un forte legame madre-figlio, se pur non siano consanguinei. C’è l’innamoramento, nonostante lui non si senta adatto essendo deforme. C’è l’amicizia, anche verso con chi riteneva peggio di lui. I personaggi non sono bellissimi, fortissimi e bravi. Nella maggior parte sono pessimi elementi, brutti, cattivi e con delle deformità (siamo nel medioevo ed era consuetudine perdere un braccio, un occhio, morire molto giovani). Eppure il nostro protagonista, nonostante il piede deforme, è uno dei più abili assassini del momento. È stata una lettura travolgente e ricca di significato. Consiglio la lettura a tutti, a chi si sente abbandonato e solo, a chi non pensa di potercela fare, a chi ha subito giudizi negativi notando qualcosa di brutto e anche a chi tutte queste cose non le vive e non le pensa, perché fa sempre bene ricordarlo.
