Ettore Fieramosca o La disfida di Barletta: racconto - Massimo D'Azeglio - copertina
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Ettore Fieramosca o La disfida di Barletta: racconto
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Opera mancante del secondo frontespizio riportante le notizie: "Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta racconto di Massimo d'Azeglio. Terza edizione milanese riveduta e ritoccata dall'autore. ...degna che ogni italiano procuri, quesato è in se, che i nomi loro trapassinoalla posterità mediante l'istrumento delle lettere. Stor. d'It. lib. V. cap. V".

"Ettore Fieramosca" è un romanzo storico scritto da Massimo D'Azeglio e pubblicato nel 1833. La storia è ambientata all'inizio del XVI secolo, durante il periodo delle guerre italiane, e segue le vicende di Ettore Fieramosca, un cavaliere italiano realmente esistito.

È ambientato nel contesto dell'episodio della disfida di Barletta: il 13 febbraio 1503 nella mattina di Sant'Elia, in territorio di Trani (all'epoca dei fatti sotto giurisdizione veneziana), tredici cavalieri italiani (sotto l'egida spagnola) e altrettanti cavalieri francesi si scontrarono e il confronto finì con la vittoria degli italiani. Da quel momento, l'episodio è ricordato come simbolo del valore militare degli italiani e ostentato come vessillo di patriottismo. D'Azeglio ebbe l'idea del romanzo nel 1830 mentre dipingeva, a Torino, un quadro sul leggendario scontro. Lesse i primi brani dell'opera al cugino Cesare Balbo, da cui ottenne l'incoraggiamento a continuare. Proseguì la stesura durante il suo soggiorno a Milano, iniziato nello stesso anno, nella convinzione che le iniziative della Giovine Italia non fossero adeguate a mobilitare il popolo italiano contro l'Austria e che la cultura e l'arte, al contrario, potessero contribuire a formare una coscienza nazionale italiana attraverso l'esaltazione di episodi di orgoglio nazionale quale, appunto, proprio la disfida di Barletta. L'autore fece leggere una bozza del romanzo ad Alessandro Manzoni, suo suocero, dal quale ottenne un giudizio positivo. Forte di tale incoraggiamento, d'Azeglio fece stampare l'opera: nei mesi successivi ebbe enorme successo, tanto che alcuni giornali insinuarono che si trattasse di un'opera del Manzoni.

Mezzapelle con piccole punte p.304 p., [1] c. di tav. Buono (Good) Segni d'uso e del tempo, piccoli difetti alla legatura e due pagine leggermente allentate, segni di umidità tra sguardia e tavola, manca il secondo frontespizio, sentore di cantina.

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Opera mancante del secondo frontespizio riportante le notizie: ''Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta racconto di Massimo d'Azeglio. Terza edizione milanese riveduta e ritoccata dall'autore. ...degna che ogni italiano procuri, quesato è in se, che i nomi loro trapassinoalla posterità mediante l'istrumento delle lettere. Stor. d'It. lib. V. cap. V''. ''Ettore Fieramosca'' è un romanzo storico scritto da Massimo D'Azeglio e pubblicato nel 1833. La storia è ambientata all'inizio del XVI secolo, durante il periodo delle guerre italiane, e segue le vicende di Ettore Fieramosca, un cavaliere italiano realmente esistito. È ambientato nel contesto dell'episodio della disfida di Barletta: il 13 febbraio 1503 nella mattina di Sant'Elia, in territorio di Trani (all'epoca dei fatti sotto giurisdizione veneziana), tredici cavalieri italiani (sotto l'egida spagnola) e altrettanti cavalieri francesi si scontrarono e il confronto finì con la vittoria degli italiani. Da quel momento, l'episodio è ricordato come simbolo del valore militare degli italiani e ostentato come vessillo di patriottismo. D'Azeglio ebbe l'idea del romanzo nel 1830 mentre dipingeva, a Torino, un quadro sul leggendario scontro. Lesse i primi brani dell'opera al cugino Cesare Balbo, da cui ottenne l'incoraggiamento a continuare. Proseguì la stesura durante il suo soggiorno a Milano, iniziato nello stesso anno, nella convinzione che le iniziative della Giovine Italia non fossero adeguate a mobilitare il popolo italiano contro l'Austria e che la cultura e l'arte, al contrario, potessero contribuire a formare una coscienza nazionale italiana attraverso l'esaltazione di episodi di orgoglio nazionale quale, appunto, proprio la disfida di Barletta. L'autore fece leggere una bozza del romanzo ad Alessandro Manzoni, suo suocero, dal quale ottenne un giudizio positivo. Forte di tale incoraggiamento, d'Azeglio fece stampare l'opera: nei mesi successivi ebbe enorme successo, tanto che alcuni giornali insinuarono che

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  • Condizioni: Usato - In buone condizioni
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