il libro ha deluso le mie aspettative. Nella prima parte, i primi cinque capitoli, ho ritrovato la prosa affascinante e poetica della Schine, e di conseguenza le descrizioni, soprattutto quelle dei luoghi e delle ambientazioni, mi sono sembrate molto realistiche e dettagliate però non esageratamente minuziose. Dopo un po’ però, le stesse descrizioni che all’inizio mi sono piaciute, sono diventate noiose a causa delle troppe elucubrazioni, degli eccessivi ragionamenti intimisti da parte della protagonista che si traducono in pochissima azione e che non portano da nessuna parte. Il libro è quindi diventato noioso, i personaggi non mi hanno colpito, sono rimasti molto sul fondo di una storia molto misera. Il titolo probabilmente è legato alla selezione della specie di Darwin, scienziato molto amato dalla protagonista, che va alle Galapagos per i suoi studi naturalistici. Proprio questo titolo mi aveva incuriosita al momento dell’acquisto, mi aspettavo tanti avvenimenti e una vera evoluzione della protagonista e della storia che invece è rimasta piatta. Jane, la protagonista, è giovane e sta vivendo un periodo particolare della sua vita. Ha appena divorziato, dopo un matrimonio durato pochissimo tempo, e decide di andare alle Galapagos per distrarsi e riprendere la sua vita in mano quando incontra Martha, amica di infanzia, che lavora lì come guida turistica. Martha e Jane erano molto amiche da piccole ma poi il loro rapporto si è man mano consumato e Jane non sa fondamentalmente perché sia successo. Se lo chiede da tempo e ritrovare Martha in questo viaggio fa riaffiorare rabbia e risentimento in lei ma soprattutto la voglia di capire come mai un’amicizia così forte sia potuta terminare. Le premesse per una bella lettura c’erano tutte, però non lo è stata.
