Come tutti i libri di Davide Conti, storico, consulente della Procura di Bologna per l'inchiesta sulla strage neofascista del 2 agosto 1980, già consulente della Procura di Brescia per l'inchiesta sulla strage del 28 maggio 1974 e già consulente dell'Archivio Storico del Senato della Repubblica, oltre che autore della ricerca sulla Guerra di Liberazione a Roma negli anni 1943-1944 che ha determinato il conferimento della Medaglia d'oro al Valor Militare alla città di Roma da parte del Presidente della Repubblica, anche questo libro è una ricostruzione minuziosa basata esclusivamente su una meticolosa ricerca storica che consente da un alto di conoscere in dettaglio il contributo dei fascisti, e di Rauti e Almirante in particolare, alla fragilità delle fondamenta della nostra Repubblica, e dall'altro di capire meglio come siamo potuti pervenire al contesto politico attuale.
Fascisti contro la democrazia. Almirante e Rauti alle radici della destra italiana (1946-1976)
Almirante e Rauti furono gli animatori di una comunità fortemente ostile alla radice fondativa della democrazia. E sono il punto d'origine di una certa destra contemporanea.
Il Movimento sociale italiano rivendicò fin dalle origini, come fattore identitario, la propria estraneità alla Repubblica nata dalla Resistenza e ai valori da essa espressi nella Costituzione, ponendo da subito all’ordine del giorno la questione di «essere fascisti in democrazia». Giorgio Almirante e Giuseppe (Pino) Rauti rappresentarono il nostalgismo dei reduci di Salò nel dopoguerra e sostanziarono quel neofascismo politico che nei decisivi anni Sessanta e Settanta fu radicalmente ostile ai profondi mutamenti che attraversavano il Paese. Giorgio Almirante (1914-1988), redattore della «Difesa della razza» durante il regime fascista, fu capo di gabinetto al ministero della Cultura popolare nella Repubblica di Salò. Deputato dal 1948, fu tra i fondatori del Msi e segretario del partito dal 1947 al 1950 e poi dal 1969 al 1987. Pino Rauti (1926-2012), volontario della Repubblica sociale di Salò, nel dopoguerra aderì al Msi. Entrato presto in conflitto con la dirigenza del partito ne uscì nel 1956 fondando il gruppo Ordine Nuovo. Tornò nel Msi nel 1969 dopo la rielezione di Almirante, alla vigilia della strage di piazza Fontana e dell’avvio della «strategia della tensione», diventandone segretario dal 1990 al 1991.
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Anno edizione:2023
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Paco 07 dicembre 2023Prezioso
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