I fascisti invecchiano seguito da «Le due dittature»
Apparso nel 1946, a pochi mesi dalla fine della Seconda guerra mondiale, I fascisti invecchiano raccoglie una serie di elzeviri che Vitaliano Brancati pubblicò a partire dal febbraio 1945 su «La Città Libera» e «Risorgimento liberale». In queste pagine ritroviamo molti temi che saranno centrali in opere successive come Il bell’Antonio o Paolo il caldo, ma il loro pregio principale sta forse nell’impietosa analisi – e autoanalisi – degli anni della dittatura, arrivando a individuare in maniera estremamente lucida le contraddizioni di un popolo che non ha mai saputo fare davvero i conti con il fascismo e che persevera nei suoi difetti e nelle sue più meschine abitudini: la delazione, la nostalgia per l’ordine, la populistica ricerca dell’“uomo forte”, l’idea paradossale, ma sempre reiterata, che “si stava meglio quando si stava peggio”… La lettura di questi articoli, ancora oggi ben attuali, stimola i lettori a porsi una domanda precisa e sempre scomoda: i governi cambiano, ma gli italiani? Completa la nostra edizione il raro scritto Le due dittature, che riproduce l’intervento di Brancati a un dibattito pubblico sul tema “Diversità e Universalità” tenutosi a Parigi nel 1952, nel quale lo scrittore mette a confronto le dittature di destra e di sinistra, analizzando con estrema lucidità le “ragioni” di ogni totalitarismo.
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Anno edizione:2025
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Formato:Tascabile
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