Il fu Mattia Pascal (Ed. critica annotata)

Mattia Pascal vive intrappolato in una vita che non ha scelto: un matrimonio infelice con Romilda, una suocera invadente e un lavoro insoddisfacente in una biblioteca di paese. Un giorno, stanco della sua esistenza, decide di allontanarsi e si reca a Montecarlo, dove vince una grossa somma al casinò. Nel frattempo, nel suo paese natale, viene ritrovato un cadavere irriconoscibile e tutti credono che sia lui. Mattia scopre così di essere stato dichiarato morto. Di fronte a questa occasione unica, decide di cambiare identità e di ricominciare la sua vita come Adriano Meis. Tuttavia, la nuova libertà si rivela presto una prigione: senza un passato, senza documenti, senza legami, Mattia si rende conto di non poter davvero vivere. Non può sposarsi, non può possedere beni, non può nemmeno denunciare un furto subito. La sua esistenza diventa sempre più vuota e alienante. Alla fine, decide di tornare al suo paese, ma scopre che la sua vecchia vita è ormai irrimediabilmente perduta: la moglie si è risposata e per tutti lui è solo “il fu Mattia Pascal”. Cosa c'è di nuovo: - Il volume si compone di due saggi critici di B. Croce e A. Tilgher. - L'introduzione e le note, a cura di S. Licciardello, sono indispensabili per decifrare correttamente la natura a volte criptica e citazionista del romanzo. - Il volume è corredato anche dalla bibliografia completa delle opere di Luigi Pirandello e da una cronologia, per dare un contesto all'opera. - In appendice, testi e novelle meno conosciute dell'autore dove spiccano i temi più importanti del romanzo.