I funghi ipogei italiani raccolti da O. Beccari, L. Caldesi, A. Carestia, V. Cesati, P. A. Saccardo

In 4 (cm 23 x 31,5), pagine numerate da 331 a366 con 1 tavola finale con figure incise in litografia. Brossura editoriale con qualche alone ai piatti. Estratto editoriale dalle Memorie della Reale Accademia delle Scienze di Torino. Catalogo dei funghi ipogei italiani redatto da Oreste Mattirolo sulla base della raccolta di vari esemplari fatta dai micologi Odoardo Beccari, Lodovico Caldesi, Antonio Carestia, Vincenzo Cesati e P. A. Saccardo, rimasti per lungo tempo e per la maggior parte indeterminati negli erbari. Compare anche il tuber magnatum, ovvero il tartufo bianco, con la seguente spiegazione: "Di questo ipogeo, comune in Piemonte, nell'Emilia, nella Romagna, nella Toscana, nelle Marche e nell'Umbria, la collezione Beccari contiene un esemplare raccolto dal caldesi a Faenza nel novembre 1863 ed un altro dal Beccari nella primavera dell'anno 1859 negli Orti del Collegio di Lucca..."; il tuber excavatum, tarufo dei boschi di latifoglie, il tuber rufum, ovvero il tartufo nero, il tuber nitidum, il tuber Borchi Vitt.; ecc...