Gabriella Bompard

La storia si apre con un incontro fatale sulla terrazza del caffé Terminus a Parigi, dove Gabriella Bompard e Michel Eyraud, due anime profondamente diverse ma irresistibilmente attratte l'una dall'altra, incrociano i loro destini. Lei, giovane e affascinante, in fuga da un passato di costrizioni borghesi, e lui, uomo maturo, avventuriero e manipolatore, si legano in un patto di passione e crimine che li trascina in un vortice senza ritorno. Mentre la loro relazione si sviluppa tra eccessi e truffe, la coppia finisce per organizzare un piano diabolico: l'omicidio di Toussaint-Augustin Gouffé, un ufficiale giudiziario parigino. Il delitto viene consumato nell'appartamento della coppia in Rue Tronson-du-Coudray. Gabriella seduce la vittima, la invita in casa e, con un inganno erotico, lo induce a lasciarsi legare con una cintura. Eyraud, nascosto, tira la corda che lo strangola. Con macabra freddezza, i due amanti ripongono il cadavere in un baule e lo trasportano in treno fino a Lione, dove lo abbandonano nei pressi di Millery. Le indagini, condotte dal celebre criminologo Alexandre Lacassagne e dal commissario Marie-François Goron, portano infine alla scoperta del cadavere e alla ricostruzione degli eventi. La fuga dei due assassini li porta prima a Londra e poi in America, dove Gabriella, stanca della vita errante, abbandona Eyraud per un nuovo amante, Garanger, e torna in Francia, dove si consegna spontaneamente alla polizia. Eyraud viene invece catturato all'Avana. Il processo diventa un evento mediatico di proporzioni straordinarie. Eyraud viene condannato a morte e ghigliottinato nel 1891. Gabriella, invece, grazie alla difesa del celebre avvocato Henri-Robert, riesce a ottenere una condanna a vent'anni di lavori forzati, sostenendo di essere stata ipnotizzata dal suo amante e dunque incapace di agire con volontà propria. Dopo dodici anni, viene rilasciata e scompare nell'ombra, lasciando dietro di sé un'aura di mistero e ambiguità. L'opera si distingue per la sua capacità di trasportare il lettore in una Parigi sospesa tra luce e ombra, tra l'euforia della Belle Époque e l'abisso delle sue passioni più oscure. La scrittura, ricercata e intensa, riesce a coniugare lirismo e tensione narrativa, tratteggiando i personaggi con un'accuratezza psicologica rara. Ogni scena è permeata di un senso di fatalità, un destino già scritto che avvolge i protagonisti in un'atmosfera quasi mitica. Il personaggio di Gabriella Bompard, in particolare, emerge come un'icona tragica, ambigua e indecifrabile. Vittima o carnefice? La narrazione non impone risposte definitive, ma lascia al lettore il compito di decifrare le sfumature della sua anima. La difesa basata sull'ipnosi criminale aggiunge un ulteriore livello di complessità alla storia, ponendo interrogativi sulla volontà umana, sulla manipolazione e sul confine tra colpa e innocenza. L'intreccio è avvincente, scandito da colpi di scena e da un crescendo drammatico che culmina nell'epilogo giudiziario. L'attenzione al dettaglio storico, con riferimenti ai metodi investigativi dell'epoca e alla nascente criminologia forense, conferisce ulteriore profondità al racconto. Un'opera che non si limita a narrare un fatto di cronaca nera, ma che lo trasforma in una meditazione sull'amore, il potere e la natura ambigua dell'animo umano. Un racconto di tragica bellezza, sospeso tra crimine e destino, dove ogni dettaglio contribuisce a un affresco vivido e indimenticabile della Parigi di fine Ottocento.