Mi capita a volte, come forse a molti altri, di conoscere un autore ed un libro attraverso una serie di associazioni.Sono arrivata a T.Powys attraverso Wolf Solent (Estasi in una precedente edizione), scritto dal fratello J.Copwer, al quale ero approdata perché accostato a due autori a me molto cari: T. Hardy e D.H. Lawrence. Theodore Powys, appartenente ad una numerosa famiglia di scrittori ed artisti, scrisse questo racconto corale ( poco più di un centinaio di pagine) nel 1923. Ambientato nell' immaginaria città di Madder, una piccola cittadina inglese incastonata tra le colline e che solo in apparenza potrebbe apparire serena, ha per protagonisti una galleria di personaggi: Tom il matto, Nellie la monella, il pastore Summerbee, Jar il calderaio, la sig.ra Scully..solo per citarne alcuni. Tra tutti spicca il fattore Mew, un personaggio arrogante, avido e violento che sogna di possedere l' intera cittadina, bramando di poter disporre a piacimento anche dei suoi abitanti. La fame di possesso lo divora fino all' epilogo della storia che non vi rivelo. In questa novella mi ha molto colpito la lucida rappresentazione del male che si annida sotto una realtà bucolica e si traduce in una sensazione opprimente e claustrofobica. Sotto questo aspetto l' opera mi ha riportato alla mente Wolf Solent, da me purtroppo non altrettanto apprezzato, anch' esso caratterizzato da un' atmosfera simile. Con una prosa ritmata, fatta di periodi molto brevi, l' autore riesce ad evocare l'atmosfera permeata dal male perpetrato da chi sogna di divenire padrone del mondo e dal dolore di chi lo subisce. Per me T. Powys è stata una interessante scoperta, un testo che fa riflettere ma che a volte quasi disturba : tratteggia in poche pagine l' eterna lotta tra il bene ed il male e lo fa con grandissima incisività. Credo che cercherò altri testi dell' autore.
