Gene. Signa artis. Ediz. a colori - Philippe Daverio,Giovanni Faccenda,Vittorio Sgarbi - copertina
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Gene. Signa artis. Ediz. a colori
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Descrizione


«La natura viva non è mai stili life Serve ancora dipingere oggi? Certo che serve! Serve per un motivo che all'occhio anche distratto può apparire evidente e immediato. Si può infatti rappresentare un paesaggio con fotografie accurate e precise, eppure l'immagine che ne proviene restituisce una percezione troppo precisa, così esatta da allontanarsi dalla natura stessa. L'occhio non basta; la natura comunica con sensazioni ben più complesse, con la temperatura dell'aria, con l'umidità che assorbe o libera, con la percezione sommata d'una serie complessa di sensi stimolati. La natura non può essere quindi rappresentata ma solamente evocata; e lo è col movimento dell'aria, con gli effluvi dei profumi, con la temperatura, con il senso vitale delle stagioni. La natura viva non è mai stili life, cioè natura silente o come si dice in italiano "natura morta". Ecco la sfida che affronta in modo innovativo assai Gene Pompa in arte Gene. E lo fa con una intuizione inattesa: la natura per lui è anzitutto pulsione poetica. Essere nati ad Alessandria d'Egitto era una volta una fortuna ben particolare in quanto quel mondo offriva sin dalla culla una rara combinazione di influssi. Si era inconsapevolmente internazionali, ci si declinava allora ancora fra magie arabe, citazioni colte francesi, avventure britanniche e profumi d'Italia. Ed è forse per questo motivo genetico che Gene è tuttora amante della luce come gli impressionisti, delicato come i pomeriggi britannici, attento alle tessiture che lo portano a stendere sulle sue tele trame spesse, palpabili come le annodature dei tappeti d'Oriente. La luce trasversale dei suoi paesaggi toscani richiama quella dei nabis di Francia quanto quella della stagione macchiaiola. E di tutto il bagaglio raccolto fa un'esperienza sommata, plasmata dove appare talvolta l'assonanza con quel Carlo Mattioli, suo confinante delle colline emiliane, anch'esso affascinato dalla forma delle colline e dalla muta presenza degli alberi che ne segnano il ritmo. Il dipingere la natura può apparire oggi un'esercitazione di puro stile, una ricerca formale. L'anacronismo di questa pratica è invece una fortunata opportunità per chi desidera superare l'astrazione senza dovere necessariamente declinare un'obsoleta figurazione. Dipingere la natura è una scelta determinata di poetica pura. È una pulsione romantica. Ed è al romanticismo diventato simbolista, a questa corrente profonda del sentimento vissuto, che si deve la potente rivoluzione delle sensibilità che stimolò l'evolversi dei sentimenti e dei comportamenti nel secolo diciannovesimo...»(Philippe Daverio)

Dettagli

25 settembre 2020
127 p., ill. , Rilegato
9788837418977

Conosci l'autore

Foto di Philippe Daverio

Philippe Daverio

1949, Mulhouse (Alsazia)

Nato il 17 ottobre 1949 a Mulhouse, nella regione francese dell'Alsazia, da padre italiano e madre alsaziana, ha vissuto stabilmente in Italia, a Milano. Nel tempo ha dato vita a diverse gallerie d'arte a Milano e a New York.Specializzato in arte italiana del XX secolo (futurismo, metafisica, novecento, scuola romana), ha dedicato i suoi studi al rilancio internazionale del Novecento.Come gallerista ed editore - nell'81 ha inaugurato una casa editrice e nell'84 una libreria, sempre a Milano - ha pubblicato una cinquantina di titoli vari tra cui: Catalogo ragionato dell'opera di Giorgio de Chirico fra il 1924 e il 1929, Catalogo generale e ragionato dell'opera di Gino Severini, Fillia e le avanguardie fra le due guerre, Ver Sacrum (Valentina Edizioni 2004), Giuseppe Antonello Leone (Skira 2010).Opinionista...

Foto di Vittorio Sgarbi

Vittorio Sgarbi

1952, Ferrara

Vittorio Sgarbi è un noto critico e storico dell'arte, ha ricoperto altresì vari ruoli  in settori eterogenei, come quello della politica o della televisione. Durante la sua carriera ha curato mostre sia in Italia che all'estero ed è autore di numerosi saggi come Davanti all'immagine (BUR, 1989), Lezioni private (Mondadori, 1996), Il bene e il bello (Bompiani, 2002), L'italia delle meraviglie. Una cartografia del cuore (Bompiani, 2006) e Nel nome del figlio (Bompiani 2012). Del 2014 sono Un capolavoro di Carlo Maratti. Rebecca ed Eliezer al pozzo (Lizea Arte), Il punto di vista del cavallo. Caravaggio (Bompiani) e Il tesoro d'Italia. Gli anni delle meraviglie (Bompiani). Con Michele Ainis è co-autore di La Costituzione e la Bellezza, pubblicato da La Nave...

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