Una delle saghe più belle che abbia mai letto, intrigante e avvincente. Gideon la Nona è un libro composto da molti generi e stili. Fantascientifico per un minimo di tecnologia futuristica (navicelle spaziali e computer rudimentali) ma dai richiami dark fantasy dei duelli tra spadaccini e dalle atmosfere gotiche e vagamente medievaleggianti il cui fulcro è la necromanzia. Trama senza spoiler: Dio ha bisogno di Littori e viene istituito un conclave: nella Casa di Canan, il primo di nove pianeti, vengono invitati dalle 8 case un Necromante e un Paladino. Qui entrano in gioco le due protagoniste: Gideon e Harrow, le uniche giovani della Nona casa. (La Nona casa è quella più piccola, tetra e sfigata delle case, ormai destinata al declino). Le due ragazze dovranno unirsi e collaborare per venire a capo dai misteri dei Canan, nonostante non si siano mai sopportate. Gideon è un'eccellente spadaccina che non vuole far altro che scappare il più lontano possibile mentre Harrow è la Reverenda figlia della nona casa (in pratica la regina) e unica Necromante del suo popolo. A tratti un giallo a tratti un dark fantasy queer. È volgare e rude il giusto per strappare un sorriso e alleggerire la tensione ma mai troppo da essere pedante. Consigliato.
