Luca dal Monte e Umberto Zampelloni non sono al loro primo libro, li ho letti tutti, e ogni volta sanno dare il meglio di loro, questo libro parla di un pilota che ha fatto mare la F1, o forse ancora di più ha fatto amare la figura del pilota, colui che si rifiuta di usare il cambio sequenziale ritenuto per i più un'arma vincente, ma per lui pura diavoleria. un pilota che forse non sarebbe riuscito a vincere un mondiale, ma avrebbe fatto parlare di sé ancora oggi, cosa che infatti ha fatto. I termini di vittorie non è paragonabile a Schumacher, Vettel, ecc, ma credo che una sua vittoria, in termini di spettacolo, possa valerne 10 di un pilota odierno. bene questo è ciò che gli autori sono stati in grado di trasmettere al lettore.
Gilles Villeneuve. L'uomo, il pilota e la sua leggenda
Quarant'anni dopo la sua morte, Gilles Villeneuve è più vivo che mai. E sarà così tra altri dieci, venti, cent'anni. Perché certi piloti non muoiono mai.
Gilles Villeneuve è uno di quei nomi che accendono come pochissimi altri la fantasia degli appassionati. Ma la sua parabola umana e sportiva è nota anche al grande pubblico perché le sue epiche gesta in Formula 1, il suo intenso rapporto con Enzo Ferrari, la sua grande umanità e la sua tragica e spettacolare fine hanno lasciato un segno nella coscienza collettiva. A quarant'anni da quell'8 maggio 1982, questo libro ripercorre le stagioni che il canadese volante ha trascorso a Maranello – anni in cui il Gilles privato pranzava alla corte del Grande Vecchio e il pilota indomabile elettrizzava le platee con le sue vittorie, ma soprattutto con il coraggio che dimostrava in duelli diventati epici e non arrendendosi mai. Attraverso le testimonianze esclusive di chi gli è stato vicino in quegli anni, questo libro vuole al tempo stesso anche fare luce sull'uomo Villeneuve con tutte le sue fragilità a dispetto dell'immagine pubblica di pilota senza freni e senza paure. Gilles se ne è andato via, ma oggi è ancora qui a fare da termine di paragone, da benchmark, come dicono quegli inglesi che l'hanno scoperto, ma non lo hanno valorizzato perché con ogni probabilità non lo hanno capito. C'è voluta tutta la sensibilità del vecchio Ferrari per capirlo. Quarant'anni dopo la sua morte, Gilles Villeneuve è più vivo che mai. E sarà così tra altri dieci, venti, cent'anni. Perché certi piloti non muoiono mai.
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Anno edizione:2021
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Marcello1985 08 gennaio 2022LA PUREZZA DELLA F1
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