Gioseffo Flavio Historico Delle antichità, e Guerre giudaiche diviso in vintisette libri compartiti in tre parti, nella prima si tratta della creazione del mondo fino alla guerra di Sennacherib, nella seconda del tornar che tenea li giudei in Gierusa
Due parti in un volume in 8vo (mm. 226x167). Pp. [24], 544, 291, [1]. Vignetta xilografica ai due frontespizi, vari capilettera, testatine e finalini xilografici, numerose illustrazioni xilografiche nel testo anche a piena pagina, riportanti personaggi come i profeti Giacobbe, Samuele, Salomone, ecc. o accadimenti biblici. Carta leggerissimamente brunita, lieve macchia alla c. a3, piccolo foro alla c. B3 che tocca lievemente il testo. Presente al foglio di guardia r. ex libris illustrato ‘Guido Acerbi. Brigata Garibaldi'. Mezza pergamena rigida moderna con titolo in oro su tassello al dorso. Ottima copia. Edizione settecentesca profusamente illustrata dell'opera di Giuseppe Flavio nella traduzione cinquecentesca di Pietro Lauro. Anche le numerose illustrazioni sono tratte da illustrazioni del ‘500. I venti Libri delle Antichità giudaiche (pubblicate per la prima volta nel 93-94 d. C.) sono un'opera storica per eccellenza e abbracciano la storia del popolo giudaico dalla creazione del mondo fino al regno di Nerone. Presso gli antichi l'opera ebbe larga diffusione tanto che Flavio fu chiamato il Livio greco e oggi è considerata l'unica fonte per i trattati di storia giudaica, nonché centrale anche per la storia romana. I sette Libri delle Guerre giudaiche (pubblicate per la prima volta nel 75 d. C.) originariamente scritti in aramaico, e solo in seguito tradotti in greco, espongono invece gli avvenimenti inerenti la guerra dei Romani contro i Giudei, vinta da Vespasiano e Tito, e terminata con la distruzione di Gerusalemme. Tito Flavio Giuseppe, in latino Titus Flavius Iosephus, è stato uno scrittore e storico ebreo antico con cittadinanza romana. Caso raro nel panorama della letteratura classica, il corpus delle opere di Giuseppe si è salvato quasi interamente. La motivazione va ricercata nella grande attenzione che Giuseppe ricevette da parte degli storici cristiani tardo-antichi che lo ‘usarono' fino a cristianizzarlo o distorcerne il significato delle opere originarie; l'esempio più interessante è sicuramente quello dello Pseudo-Egesippo, che riadattò la Guerra Giudaica con notevoli interpolazioni anti-giudaiche e filo-cristiane. Cfr. Italian Union Catalogue TO0E\037928.
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<p>Due parti in un volume in 8vo (mm. 226x167). Pp. [24], 544, 291, [1]. Vignetta xilografica ai due frontespizi, vari capilettera, testatine e finalini xilografici, numerose illustrazioni xilografiche nel testo anche a piena pagina, riportanti personaggi come i profeti Giacobbe, Samuele, Salomone, ecc. o accadimenti biblici. Carta leggerissimamente brunita, lieve macchia alla c. a3, piccolo foro alla c. B3 che tocca lievemente il testo. Presente al foglio di guardia r. ex libris illustrato &lsquo;Guido Acerbi. Brigata Garibaldi'. Mezza pergamena rigida moderna con titolo in oro su tassello al dorso. Ottima copia.</p> <p>Edizione settecentesca profusamente illustrata dell'opera di Giuseppe Flavio nella traduzione cinquecentesca di Pietro Lauro. Anche le numerose illustrazioni sono tratte da illustrazioni del &lsquo;500. I venti Libri delle <em>Antichit&agrave; giudaiche</em> (pubblicate per la prima volta nel 93-94 d. C.) sono un'opera storica per eccellenza e abbracciano la storia del popolo giudaico dalla creazione del mondo fino al regno di Nerone. Presso gli antichi l'opera ebbe larga diffusione tanto che Flavio fu chiamato il Livio greco e oggi &egrave; considerata l'unica fonte per i trattati di storia giudaica, nonch&eacute; centrale anche per la storia romana. I sette Libri delle <em>Guerre giudaiche</em> (pubblicate per la prima volta nel 75 d. C.) originariamente scritti in aramaico, e solo in seguito tradotti in greco, espongono invece gli avvenimenti inerenti la guerra dei Romani contro i Giudei, vinta da Vespasiano e Tito, e terminata con la distruzione di Gerusalemme. Tito Flavio Giuseppe, in latino Titus Flavius Iosephus, &egrave; stato uno scrittore e storico ebreo antico con cittadinanza romana. Caso raro nel panorama della letteratura classica, il corpus delle opere di Giuseppe si &egrave; salvato quasi interamente. La motivazione va ricercata nella grande attenzione che Giuseppe
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