Il giro del mondo in 80 giorni. Ediz. integrale - Jules Verne - copertina
Il giro del mondo in 80 giorni. Ediz. integrale - Jules Verne - copertina
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Letteratura: Francia
Il giro del mondo in 80 giorni. Ediz. integrale
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Descrizione


Nel lontano 2 ottobre 1872 il londinese Fogg e il francese Passepartout iniziano un viaggio di 80 giorni attorno al mondo per vincere una scommessa di ventimila sterline stipulata con i compagni del Club della Riforma. Passando da Bombay a Hong Kong, da Shangai a San Francisco, Fogg e Passepartout entreranno in contatto con culture e usanze sconosciute, e dovranno affrontare numerosi imprevisti e avversità che ostacoleranno il compimento dell'impresa: a partire dal servitore che si ubriaca e perde i biglietti, per finire con un agente che sorveglia la spedizione convinto di aver riconosciuto in Fogg un famoso ladro, autore di una rapina alla banca d'Inghilterra. Per vincere la scommessa Fogg dovrà infine affittare un battello a vapore con cui attraversare l'Oceano Atlantico. Nonostante il ritardo accumulato la scommessa verrà vinta, non senza un ultimo colpo di scena. Introduzione di Beatrice Masini. Età di lettura: da 9 anni.

Dettagli

368 p., Brossura
Le tour du monde en quatre-vingt jours
9788834740453

Valutazioni e recensioni

  • Ely
    Un romanzo che non perde il suo fascino

    Un classico dell’avventura ottocentesca che, a dispetto della sua fama, non si riduce a un elenco di tappe esotiche o mezzi di trasporto, ma è, piuttosto, una riflessione travestita da romanzo d’azione. Verne riesce a infilare ironia, critica sociale e una visione del mondo fortemente positivista, ma non ingenua. Phileas Fogg è la personificazione dell’uomo che vuole piegare il mondo al ritmo del proprio orologio. In fondo, il suo viaggio non è un’esplorazione, ma una dimostrazione: che tutto può essere pianificato, misurato, ridotto a tempo. Eppure, nel corso del romanzo, senza perdere la sua calma, si apre all’imprevisto, si lascia “sporcare” dalla realtà. L’incontro con Aouda non è solo un diversivo, ma la breccia attraverso cui entra un’umanità che Fogg sembrava aver messo da parte. Passepartout, invece, è la voce vera del lettore: ride, si preoccupa, sbaglia, si stupisce. È lui il cuore pulsante del viaggio. Verne, con apparente leggerezza, racconta molto anche del suo tempo: lo sguardo coloniale, l’idea di progresso, la critica all’arroganza culturale e religiosa. Alcuni passaggi oggi suonano datati, ma aiutano a capire il contesto in cui si muove l’autore e come l’“altro” venisse costruito nella narrativa. Il finale, seppur mi sia sembrato sbrigativo nella risoluzione del conflitto tra Fogg e Fix e indebolito dall’impassibilità del primo — che rende poco godibile anche la dichiarazione d’amore — risulta comunque soddisfacente. Il narratore, coerente, spara infine quella pistola di Čechov che più volte è stata portata alla luce dal narratore. Piccola nota personale, facendo ricerche e scoprendo l’amicizia tra Verne e Dumas non manco di ravvisare come i personaggi principali di questo libro e di altri di Verne, siano effettivamente vicini all’altro autore francese, ma ravviso a mio parere che Verne crei dei sì personaggi sì sfaccettati, ma le vera cura è riservata ai luoghi, a quell’interesse geografico e cosmopolita che nella vita ha interessato l’autore.

  • Larry

    Carino

  • ilaria mazzarella

    Non è un libro da leggere, ma IL LIBRO che ognuno dovrebbe leggere, perché grazie a Verne si può intraprendere un viaggio intorno al mondo senza muoversi. Grazie alla capacità di descrizione degli ambienti, paesaggi e luoghi, il mondo non sembra poi così grande. Con il signor Fogg (protagonista del romanzo) si ha l'opportunità di crescere ed imparare (esattamente ciò che succede quando si viaggia). Tutti conoscono la storia del "Giro del mondo in 80 giorni" ma credetemi che è quasi un dovere leggerlo.

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Foto di Jules Verne

Jules Verne

1828, Nantes

Jules Verne è stato uno scrittore francese. Figlio primogenito di un avvocato, a lui spettava di proseguire la professione del padre. Ma fin da ragazzo rifiutava gli studi e si aggirava per la città e le banchine del porto, avido di racconti marinari e avventurosi. Il fratello Paul, più fortunato, potè seguire la sua vocazione e arruolarsi in marina per poi viaggiare, come aveva sempre sognato insieme a Jules. Questi invece, dopo una breve avventura - quando dodicenne riuscì a imbarcarsi su un mercantile diretto in America, venendo subito scovato, redarguito e rispedito a casa – venne mandato a Parigi per seguire gli studi di giurisprudenza. Ma il ragazzo non si applicava e questa negligenza incrinò presto i rapporti con il padre, che gli tolse...

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