A volte, nella lettura di tanta letteratura contemporanea, si ha l'impressione di leggere una sorta di saggio, innamorato di un'idea specifica su cui vengono ricamate improbabili vicende letterarie. È quello che capita anche a "La grande migrazione" di Kari Hotakainen, romanzo in cui si parla di un futuro in cui le campagne vengono svuotate "per ragioni macroeconomiche e/o politiche" e ciò comporta che le città diventino stranamente sovrappopolate. Ne segue narrazione su patetiche vicende che dovrebbero condizionare la vita di persone reali, tutto molto naif. Certo, si leggono citazioni lucide e geniali relative al fatto che l'infantilismo sia il tratto distintivo della nostra epoca, ma ecco, è quello che ci si aspetterebbe da un saggio. Lettura "cerebrale". che non emoziona, non diverte e fa pensare (un po').
La grande migrazione
Ironico e corrosivo, La grande migrazione racconta la storia rocambolesca di un’umanità che si è persa per strada e annaspa per restare a galla nel mondo invivibile da lei stessa costruito, dicendosi ingenuamente che fosse il migliore possibile.
«Nel condominio di La grande migrazione la burocrazia moltiplica gli snodi romanzeschi. Benissimo sfruttati dal talento comico di Kari Hokatainen.» - Mariarosa Mancuso, Robinson
Dopo che la globalizzazione ha reso inutile il lavoro agricolo, in un futuro non troppo lontano le campagne sono deserte, mentre l’umanità è stipata in metropoli in cui tutti sono disposti a qualunque compromesso pur di avere il proprio spazio vitale. La classe politica se ne lava le mani e delega la soluzione del problema abitativo al neonato Archivio, un gruppo raffazzonato di Precari affamati, a cui promette un alloggio comodo. Presto fatto, l’Archivio redige un questionario: chi risponde racconta la propria vita e, se è unica e colpisce, si guadagnerà una casa. In fondo, con una storia ben raccontata si può ottenere di tutto. La Precaria Ilona Kuusilehto si ritrova così a dover esaminare le risposte ma, paralizzata dalla sindrome dell’impostore, non sa come valutarle. Eppure di storie incredibili ne legge: dall’intellettuale mitomane al truffatore che accoglie in casa un rifugiato, a una timorata di dio che crede sia tornato Gesù in terra. Una moltitudine di millantatori e ladruncoli in cui è difficile districarsi, tanto che anche la Presidente del governo è ormai prossima al crollo emotivo. Se la passano bene solo gli animali nelle campagne abbandonate, trovando una paradossale e civilissima armonia dopo l’esilio del troll Mumin, che pontificava di marketing e branding. Ironico e corrosivo, "La grande migrazione" racconta la storia rocambolesca di un’umanità che si è persa per strada e annaspa per restare a galla nel mondo invivibile da lei stessa costruito, dicendosi ingenuamente che fosse il migliore possibile.
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Anno edizione:2023
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MarcoT 12 settembre 2023Romanzo suggestivo ma poco letterario
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