Guerra e pace: la posta in gioco è la libertà
Al primo impatto, di fronte a un tema così complesso, verrebbe da pensare che noi non abbiamo niente a che fare con la guerra e che non possiamo farci niente: non la decidiamo noi, non ci piace, non dipende da noi, di fatto non siamo noi a spedire le armi e i missili con cui vengono distrutte cose e persone. Eppure... Il pensiero torna alle guerre che abbiamo conosciuto [...] La pace «si costruisce rimanendo saldi tessitori di riconciliazione e mantenendo in campo, con la propria presenza personale, emotiva e morale, parole di giustizia». È l’invito a partecipare a questa giostra, che è la vita, con parole ed emozioni per dar cittadinanza alla cultura della pace. Questi pensieri hanno trovato terreno fertile nel nostro gruppo di lavoro e hanno portato alla realizzazione di questo nuovo progetto editoriale. Ritroverete nelle pagine che seguono il bisogno di riconciliazione, di cui parla anche Giovanni Lana, il bisogno di capire di cui parla Pietro Miranda (è un deficit mentale che porta alla guerra?), la via della pace che racconta anche Raffaele Stolder, il bisogno di una nuova educazione e di nuove parole che possano prendere il posto della violenza, come afferma Giuseppe Pellicanò, e tanto altro ancora.
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Anno edizione:2024
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