Henri Bergson - Vladimir Jankélévitch - copertina
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Letteratura: Francia
Henri Bergson
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Descrizione


Allievo di Bergson, Vladimir Jankélévitch, in quest'opera, pubblicata nel 1959, espone sistematicamente, in una prosa fine e sapiente, il pensiero del Maestro. I temi cardine del pensiero bergsoniano – l'intuizione e la durata, il tempo e la memoria, il possibile, la libertà, l'anima e il corpo, la vita, l'eroismo e la santità – sono qui trattati mostrando originali soluzioni filosofiche delle aporie che hanno angustiato la metafisica occidentale: essere/divenire, uno/molti... La vita e il suo multiforme divenire non sono più, in Bergson, contrapposti a un fisso e identico essere, ma la vita è l'essere in quanto diviene. «Per la prima volta – scrive Jankélévitch – nella storia delle dottrine il mobilismo non esprime più la condizione infelice della creatura ... il languore volge in gioia quando la creatura, cessando di guardarsi come esiliata nel bel mezzo del divenire eracliteo, riconosce nel cambiamento la sua vera patria e la sua sostanza». In questo disvelare un senso positivo del divenire, la filosofia di Bergson, dice Jankélévitch, è anche una filosofia della libertà inaspettatamente affine alle parole bibliche dei Profeti: «La parola gioia è una parola tanto importante in Bergson quanto nei Profeti: la gioia che fa danzare gli uomini ... non appartiene prima di tutto alla liberazione ossia alla operazione della libertà? Tale liberazione è infinita».

Dettagli

28 febbraio 2025
Libro universitario
400 p., Brossura
9788837239725

Conosci l'autore

Foto di Vladimir Jankélévitch

Vladimir Jankélévitch

1903, Bourges

Filosofo ebreo di origine russa naturalizzato francese, ha insegnato alla Sorbona dal 1951 al 1977. La sua opera, tra le piú originali del Novecento, si situa all'incrocio dei linguaggi dell'etica, della musica e dell'antropologia. Fra le principali traduzioni italiane dei suoi lavori, "La musica e l'ineffabile" (1983; 1998), "L'ironia" (1987), "Il Non-so-che e il Quasi-niente" (1987 e 2011), "La morte" (2009), le interviste raccolte da Béatrice Berlowitz in "Da qualche parte nell'incompiuto" (2012) e "Il puro e l'impuro" (2014).Le sue lezioni alla Sorbona conobbero notevole successo, grazie anche al suo carisma. I suoi scritti riprendono sovente lo stile espresso nel corso di queste lezioni; uno stile ricco di divagazioni, di deviazioni poetiche e di sovvertimenti di prospettive...

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