High Country

C'è un tacito accordo che viene tramandato quando si tratta di rock band: non ci sono regole. È tutta una questione di sentirsi liberi artisticamente.
The Sword hanno eliminato i confini tra generi e creano ciò che ritengono più giusto in totale libertà, lasciando che i risultati parlino da soli. Quando si è trattato di registrare il quinto album, High Country, dopo la fine del tour seguito all’ acclamato Apocryphon, il frontman John D. Cronise si è rintanato nella sua casa in North Carolina ed ha iniziato a scrivere nuove canzoni. Il materiale ha cominciato a virare in uno spazio musicale un po' al di fuori della sfera solita di The Sword ma che poi ha portato la band a lavorare in modo meno limitante, con la consapevolezza che la sua musica può andare dove vogliono senza alcun percorso predeterminato.
Con High Country The Sword si spingono in nuovi territori, e fanno le cose in modo diverso. I brani mantengono una base metal dalle tonalità classic e doom (Iron Maiden e Black Sabbath su tutti), con quell’ attualità che caratterizza colleghi come Clutch, Mastodon, Baroness ed High on Fire, ma il nuovo approccio ha portato maggiore attenzione ai cori e alle armonie, all’utilizzo di più sintetizzatori ed elementi percussivi, e ad accordature più alte e meno cupe che in passato. Come risultato, le chitarre spiccano più vitali e vibranti che mai e l’album sfugge a qualsiasi classificazione per essere apprezzato come un ottimo disco rock, vario, camaleontico, creativo e dal sound meno oppressivo e pesante che in passato.
High Country è stato registrato ai Church House Recording Studio di Austin (Texas) insieme a Adrian Quesada dei Brownout e Grupo Fantasma alla produzione, Stuart Sykes [The White Stripes] come ingegnere del suono e J. Robbins alla consolle di missaggio.
High Country è l’album più vario ed ispirato finora realizzato dalla band, la sua frontiera più audace e brillante. È l’album che contiene la musica più positiva ed edificante pur avendo i suoi momenti più oscuri e pensierosi, che caratterizzavano i lavori precedenti della band.