Mi scoccia dirlo, visto che la Shen è una delle mie autrici preferite, ma leggere The hunter non è stato emozionante come mi aspettavo. Carino, certo, ma l'ho trovato 𝐬𝐮 𝐮𝐧 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐥𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐨 rispetto agli altri suoi romanzi. Intorno alla metà si è finalmente accesa una scintilla, ma per il resto... Scusate, davvero non pensate che sia un brutto romanzo, è solo che mi aspettavo di più. 𝐒𝐚𝐢𝐥𝐨𝐫 è stata tollerabile solo in alcuni momenti, a differenza delle altre donne creare dalla Shen l'ho trovata debole. Concentrata sul suo sogno di partecipare alle Olimpiadi, certo, ma anche insicura e soprattutto incapace di combattere la sua attrazione per Hunter (che non sarebbe stato un grosso problema, se non pensasse quanto fosse sbagliato ogni volta che stavano insieme). 𝐇𝐮𝐧𝐭𝐞𝐫, invece, mi è per lo più piaciuto. Anche lui è stato diverso dal solito, ma in questo caso in positivo. Infatti, sebbene abbia un grande carisma, non è il solito stron*o arrogante. Hunter è un dandy, un libertino, un ragazzo che vive di superficialità, perché nessuno si è mai aspettato da lui più di questo. Ha passato la sua vita sentendosi rifiutato, inadeguato, non voluto, e lui ha reagito stampandosi un sorriso in faccia e assumendo comportamenti sopra le righe. Nel corso del romanzo vengono fuori le sue insicurezze, ma anche la sua intelligenza e le sue capacità. La lettura è stata abbastanza scorrevole, ma, come ho già detto, priva di grossi momenti di tensione, ed anzi la risoluzione mi è parsa un po' 𝐢𝐦𝐩𝐫𝐨𝐯𝐯𝐢𝐬𝐚. La cosa che più di tutte mi ha lasciata 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚 è che Sailor e Hunter hanno 18 e 19 anni, ma dalle loro azioni e dagli eventi in cui sono coinvolti, non si direbbe (ero seriamente convinta che avessero intorno ai 25 anni). Non per questo, comunque, smetterò di leggere i romanzi della Shen
