Imperium

Strano. Sconnesso é forse la parola giusta. Ci sono storie molto interessanti, aneddoti su paesi lontani da noi geograficamente, culturalmente e anche nel tempo, ma appena ci si appassiona a questo o quel racconto l’autore cambia completamente argomento, saltando letteralmente ad un altro paese senza far capir bene il nesso temporale. Capisco che anche questo faccia parte di una cronaca di viaggio, ma il risultato in molti punti è veramente poca scorrevolezza nella lettura. Ciò nonostante, l’autore è molto abile nello spiegare i motivi sia politici che culturali della disgregazione sovietica, ed è da riconoscere che l’argomento non fosse dei più semplici; farlo attraverso un viaggio devo dire che è stata davvero una grande trovata, che ha salvato un libro altrimenti noioso.

Bellissimo

Kapuscinski, grazie alla sua eclisse, riesce a dare punti di vista sempre diversi e molteplici sulla storia e sulla società. Viaggiando molto attraverso l'ex URSS (anche dopo la sua fine) e conoscendo un'infinità di persone diverse tra di loro, l'autore è capace di trasmettere pensieri e riflessioni personali e popolari riguardo la situazione storica, politica e sociale. Nonostante egli esplicitamente precisa che questo non è un libro di storia, è possibile riuscire ad avere una visione sicuramente più approfondita di ciò che era l'Impero.