La trama in sé non è niente male. È il resto che... Troppe sparatorie, troppe armi (con tanto di nome, cognome e descrizioni dettagliate delle loro funzionalità), troppi morti ammazzati, troppi super-eroi immortali, in grado di fare cose oltre i limiti della realtà, migliori in ogni cosa e con a disposizione tutte le super-meglio-non-plus-ultra tecnologie. Questo è un libro in cui la storia passata è solo al servizio delle scene di azione. Si coglie chiaramente la passione dell'autore per le armi e per i macchinari di qualsiasi tipo, e il suo disinteresse per l'archeologia e la storia. Un esempio eclatante è il capitolo in cui viene dedicata più attenzione a descrivere il sommergibile Sharkdozer, il cui uso e la cui importanza sono del tutto trascurabili, piuttosto che la scoperta archeologica che ha portato i protagonisti ad usarlo. Insomma: tanto sangue, poca Storia. L'esatto contrario di quello che piace a me.
