È bene che si torni a parlare dell'alessandrina Ipazia, la prima donna filosofa e matematica di cui abbiamo documentazione, scomparsa l'8 marzo 415 e divenuta simbolo della libertà di pensiero e di altri numerosi valori, come è ufficio del simbolo. Protagonista del film "Agora" (2009) di Alejandro Amenábar e oggetto di un libro del 2010 della bizantinista Silvia Ronchey, inaspettato best seller, la sua vicenda è qui riletta a partire dalla sua riscoperta da parte del proto-Massone John Toland (1669-1722). Testimone e vittima, erede e messaggera della tradizione pitagorico-platonica (il modo in cui in Occidente si è manifestata la Tradizione unica) questa linea limpida e robusta, libera e responsabile, si è presto incardinata nella Libera Muratoria attraverso l'opera dei Fratelli Voltaire e Gibbon. Fatta a pezzi da fanatici cristiani, il suo sacrificio usque ad sanguinem è ancora una macchia indelebile e un tema per molti aspetti troppo conturbante.
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Edizione:60
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Anno edizione:2011
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