Inganno

Philip Roth • Inganno • anno 1990 Il titolo in inglese è “deception” e cioè inganno. Ed è lì l’inghippo. Qual è l’ inganno. Roth gioca con il lettore e si diverte a farlo. L’inganno è quindi la vita sessuale dei due amanti che viene raccontata solo attraverso dialoghi amorosi e non, frasi, spezzoni di discorsi probabilmente fatti prima o dopo i loro amplessi amorosi o i dialoghi sono solo fantasie nella mente dello scrittore, così come racconta alla moglie che inavvertitamente ha letto il taccuino che diventerà libro. Il lettore inizialmente resta spiazzato ma poi comprende come uno scrittore ci cibi della vita reale per produrre fantasie. Ed è tutto racchiuso in questa frase dove la parola “anche” spiega in modo perfetto questa dicotomia. Philip lo scrittore del romanzo spiega alla sua amante “è vero che tu esisti ed è anche vero che io ti ho inventata. Anche è una buona parola da tenere a mente. È anche vero che tu esisti solo come te stessa”. Simpatica invece questa riflessione “Una delle ingiustizie dell’adulterio è che quando paragoni il tuo amante a tuo marito l’amante non lo vedi mai in quelle situazioni terribilmente squallide, mentre litiga per la verdura o fa bruciare il toast o si dimentica di fare una telefonata o imbroglia qualcuno o si fa imbrogliare da qualcuno. Tutte queste cose, secondo me, la gente le tiene deliberatamente fuori dalle relazioni amorose”. Il professore ritorna anche in questo breve romanzo e la sua amante giovane è sempre la sua studentessa. Roth riutilizza temi a lui cari in una ottica diversa.

Inganno è una parola che si addice spesso e volentieri ai tradimenti, non solo carnali. A tutti quei piaceri extra-coniugali che i partner, talvolta, si concedono con altre persone diverse dai loro compagni di vita. Roth affronta la questione con una pesantezza dell'animo ben mascherata, ne parla come se volesse esorcizzare il tutto, ma la sofferenza è ben evidente così come i malesseri dell'essere ebreo che l'accompagnano. Storie di vita quotidiana raccontate con saggezza, trasparenza e un tocco graffiante di rabbia.