«Io che ero una rondine». L'informale di Maria Petroni (1921-1977)
L’esposizione nasce dal nucleo di venti dipinti di Maria Petroni donati alla Fondazione dal nipote Giovanni Barducci con gesto liberale nel 2022. Pittrice inquieta e tormentata fu, negli anni Cinquanta e nei primi anni Sessanta del secolo scorso, tra gli esponenti borderline – con tratti personali di sofferta originalità e di indipendenza – del cosiddetto “ultimo naturalismo”, il movimento illustrato dalla penna ispirata e dalla passione critica di Francesco Arcangeli. La donazione e la manifestazione che questa pubblicazione accompagna rimettono l’artista nella giusta luce, riscattandola dall’oblio in cui è caduta dopo la mostra antologica organizzata dal Comune di Bologna nel 1980, a tre anni dalla scomparsa. Il catalogo, con saggi critici di Angelo Mazza, Mirko Nottoli e Benedetta Basevi ripercorre le varie fasi della vita e della attività della artista sottolineando le tematiche e le prospettive affrontate. Le opere, suddivise fra dipinti, disegni e poesie visive e riprodotte a colori in grande formato costituiscono un imporatante repertorio di conoscenza dell’attività della artista.
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Anno edizione:2025
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