Io e Claudio

Fino a due anni fa Clare De Vries lavorava nella redazione di un editore on line, viveva sola a Londra e conduceva un'esistenza comune: ufficio, amici, relazioni sentimentali più o meno felici, mutuo e bollette da pagare. Ha sempre coltivato un sogno ritenuto irrealizzabile: fuggire attraverso gli Stati Uniti, all'avventura e con il vento fra i capelli. Improvvisamente sua madre si ammala di cancro e in poco più di un mese muore, lasciando Clare e il gatto Claudio soli e smarriti. Clare capisce quanto sia importante dare un senso a ogni momento della vita e tira fuori il suo vecchio sogno americano. Ma c'è Claudio. Lui non è solo un gatto: i diciannove anni della sua vita felina coincidono con gran parte della vita adulta di Clare. Un compagno così importante e familiare non può essere abbandonato. Ma affrontare il viaggio con lui potrebbe essere un vero problema. È vecchio e malato e poi, al rientro in Inghilterra, bisognerebbe affrontare la sua quarantena. Clare decide comunque di portarselo e pensa di restare insieme a lui negli Stati Uniti fino alla sua morte. Così una donna molto felina e un gatto molto umano si mettono in viaggio. Punto di partenza New York, punto di arrivo San Francisco attraversando nell'ordine: una riserva Cherokee a sud di Ashville, Nashville, Memphis, New Orleans, Houston, Galveston, Austin, San Antonio, Dallas, Fort Worth, Amarillo, il New Mexico e l'Arizona infine Las Vegas e Los Angeles. E se Clare stenta ad abituarsi alla stravaganza degli incontri e delle situazioni, Claudio si dimostra invece un perfetto compagno e un vero cultore della filosofia on the road. Episodi esilaranti e incontri grotteschi si susseguono, intercalati da lunghi momenti di solitudine sulle infinite strade deserte del Sud, sullo sfondo paesaggi inquietanti e meravigliosi di cui l'autrice riporta intatte le suggestioni. Un libro di viaggio "al femminile", il diario di un'avventura insolita.