L'ipotesi del paradiso '49. Per una lettura teologica del testo di Chiara Lubich
«... alla fine tutto fu Dio: Dio in Sé e Dio nel creato. Due ma fatti uno dal Mediatore Gesù. Dio perciò, creando, non ha fatto altro che rivestire il nulla di Sé, partecipare al nulla Sé. Dio è Colui che è. Tutto ciò che è è Dio; Dio: Creatore, Dio: Creazione» (Chiara Lubich) In un testo del 7 dicembre 1949, Chiara Lubich sembra dare un’interpretazione generale della sua esperienza del mese di luglio di quell’anno. Il presente lavoro propone di considerare questo testo come *ipotesi* teologica della sua esperienza mistica, e quindi come guida ad una lettura teologica della sua opera. I temi principali che emergono sono: la creazione di quello che in se stesso è “nulla” in vista di un’assunzione di questo “nulla” da parte del Figlio fatto nulla (Gesù Abbandonato); una lettura della storia come cammino verso il Padre; l’Eucaristia come partecipazione nella morte e risurrezione di Gesù; l’accesso escatologico dell’uomo e della storia ad un luogo dove la realtà creata “non passa” ma “rimane”; e il superamento della “dialettica delle cose create” come chiave di interpretazione della divinizzazione della creatura.
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Anno edizione:2023
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