Lampo verde

Dal racconto di un vecchio bardo prende vita la storia di due mondi: uno magico, popolato da elfi, nani e maligne creature, ed uno reale, popolato dagli umani che vivono al sfruttando la scienza. Due mondi divisi e ben distinti. In essi rinascono i due discendenti dei primogeniti, un elfo di nome Natan ed un’umana di nome Alyla, destinati a rincontrarsi ed amarsi. Il sogno sarà il luogo del loro primo incontro, fuori dal tempo e dallo spazio. Con quel gesto, i due mondi si riuniranno, fondendo le terre che da tempo erano state separate. Gli dei interverranno per evitare che i due giovani possano riunirsi. Ecco la leggendaria storia narrata in Lampo Verde! Benché questo libro sia quello di esordio del giovane Valentino Notari, presenta una maturità poetica infinita che scema soltanto nella parte centrale del romanzo per poi tornare con forza nel finale. Descrizioni e vicende cullano il lettore sino al termine del romanzo, anche se però, l’inesperienza dello scrittore fa cadere a volte il libro in clichè già conosciuti (alchimia, fenici, draghi ecc…) che vengono rielaborati in maniera fantasiosa e adattati alla trama. Mi spiace però aver riscontrato qualche piccolo errore di battitura, che non ha quasi mai compromesso la lettura scorrevole, cosa che invece è risultata fastidiosa è la scelta di un’interlinea (distanza tra le riga di testo)molto bassa, che mi ha erroneamente spinto a rileggere la stessa riga per due o tre volte, prima di scorrere alla successiva. Mi spiace che il finale aperto preannunci un nuovo volume, non ancora sul mercato, e che mi fa morire di curiosità nella sua attesa! Consiglio la lettura agli amati del genere Fantasy, che in questo volume incontra il “mondo reale” non solo con i suoi mille difetti, ma anche con la moltitudine di linguaggi equivoci per il mondo elfico.