Sconclusionato e puerile romanzo il cui protagonista è un contraddittorio, sadico vampiro che, tra le tante, assurde vicende, in un’occasione trova scampo dal sole rifugiandosi in una botte piena di vino. Vi siete mai imbattuti in un non-morto “avvinazzato”??? I personaggi sono tutti privi di spessore psicologico; gli episodi sono ben lungi dell’essere correlati logicamente l’uno all’altro; lo stile narrativo è infantile e “corredato”, di tanto in tanto, da fastidiosi errori di stampa. A differenza della prima parte, che si svolge in Terrasanta, Germania e Francia, la seconda, ambientata nella città eterna, risulta essere un tantino più gradevole all’inizio, in particolare grazie alla storia d’amore fra il protagonista e l’umana Alessia. Peccato che il tutto si risolva, nel finale, in un assurdo, bislacco mélange di stregoneria, riti satanici e spiriti reincarnati . Lettura pessima!!!
