Lì dove il pane scricchiola. Pellegrinaggio di un piemontese nella capitale della lingua italiana
Dagli Appennini alle Ande? No, dalle Alpi agli Appennini, da Torino a Firenze: è questo il tragitto ideale che il subalpino De Amicis (per usare un termine a lui caro) compie per impadronirsi della lingua di cui è innamorato e forse un po' invidioso. Abbandonata la spada (con cui aveva combattuto a Custoza, il 24 giugno 1866, nella Terza Guerra d'Indipendenza, per unificare politicamente l'Italia), De Amicis impugna la penna per completare l'unificazione, culturalmente (con il libro Cuore) e linguisticamente (con il libro "L'idioma gentile"). Partendo da un'amena elucubrazione linguistica sullo scrosciare del pane fragrante, queste pagine ci consegnano un De Amicis lontano dagli stereotipi, nient'affatto sentimentale, ma brillante e coinvolgente, piacevole e spiritoso. Per complicare le cose abbiamo chiesto allo scrittore Paolo Ciampi un'introduzione e alla psichiatra Silvia Valgiusti dieci ricette per fare pane in casa.
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Anno edizione:2013
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