La libreria delle storie sospese

Ho acquistato questo libro spinta dalla curiosità per il titolo, e devo dire che mi ha piacevolmente sorpresa. È una lettura leggera, ma capace di far riflettere.

L'autrice è stata bravissima a rendere talmente vera la storia che ci sono stati momenti in cui io, a Nina, avrei tirato due scappellotti e altri in cui, invece, mi veniva voglia di abbracciarla e darle conforto! Mi aspettavo... anzi, temevo di ritrovarmi tra le mani una storia di quelle che un po' tutti i librai buttano fuori, prima o poi: una di quelle piene di aneddoti, buffi o meno, accaduti in libreria. Invece, ho scoperto una storia tenera, una penna deliziosa e scorrevole e dei personaggi che mi sono entrati nel cuore!

Questo è uno libro scorrevole ed emozionante che può aiutare il lettore a guardare la vita da un'altra prospettiva, ad aprire la mente a nuove prospettive. La storia di Nina, che lotta per realizzare il suo sogno di vivere di libri, è la storia di tutte quelle persone coraggiose che non temono di seguire le proprie passioni, che cercano di sentirsi libere ogni giorno, che svolgono con gioia un lavoro che amano. Poi c'è Adele, un'anziana signora con un bel caratterino, che attraverso i suoi racconti riesce a far rivivere la Milano di qualche decennio fa, popolata di giovani migranti del sud arrivati in città in cerca di lavoro. Adele e Nina hanno in comune l'amore profondo per i libri ma hanno personalità diverse: Adele è più burbera, è ordinata e meno ottimista mentre Nina è ottimista, si trova bene nel caos e cerca di essere il più gentile e paziente con tutti. Questo romanzo è molto interessante anche perché attraverso le sue protagoniste mette a confronto due generazioni diverse, con modi diversi di approcciare la vita e l'amore e racconta la Milano di un tempo e quella di oggi offrendo non pochi spunti di riflessione.