(Worcester, Massachusetts, 1910 - New York 1970) poeta statunitense. Amico di Pound, di W.C. Williams, fu rettore del Black Mountain College (1951-56), dove affermò il suo principio della conoscenza come forma di vita e di creatività, esercitando un potente influsso che coinvolse anche i poeti della «beat generation». Nel breve saggio Verso proiettivo (Projective verse, 1950, nt) formulò la teoria dell’opera poetica come campo aperto di energie, del «respiro» come componente essenziale del verso, della lettura come atto dinamico. O. rielaborava, così, i principi teorici di Pound e di Williams accentuando l’interazione corpo/poesia. Nella sua pratica creativa, nelle liriche di Le lontananze (The distances, 1960) e particolarmente nel suo testo più ambizioso, il poema epico Maximus: poesie (The Maximus: poems) pubblicato in più volumi tra il 1953 e il 1975 O. provoca l’attenzione del lettore con audaci accostamenti di termini arcaici e di slang, con giochi grafici che mirano a innescare un continuo processo di destrutturazione e ricomposizione grammaticale e sintattica, con libere associazioni filtrate da uno stile rituale. La piccola città di Gloucester, Massachusetts, vi è assunta come unità minima della spazialità americana, e Maximus, proiezione del poeta, come coscienza critica del luogo, che diviene il centro di un viaggio poetico nello spazio e nel tempo, in un mondo decaduto dalla primigenia pienezza alla violenza sfiguratrice.