(Vicenza 1904 - Bologna 1968) commediografo e critico teatrale italiano. Scrisse cronache di spettacoli per «Il Resto del Carlino» e «La Notte» (poi raccolte in Bene gli altri, 1933, e Teatro italiano del nostro tempo, 1939), rivalutando il teatro verista di C. Bertolazzi e conducendo una più precisa lettura dell’opera di Eduardo De Filippo. Curò l’antologia Il teatro veneto (1948) e a questa tradizione regionale ispirò la sua produzione di commediografo (La fumara, 1933; I lazzaroni, 1935), rivitalizzandola però con uso antipatetico del dialetto, teso a irridere le convenzioni borghesi. Raccolse anche scritti di critica cinematografica in Vecchio cinema italiano (1940) e nel polemico La frusta cinematografica (1941).