3,5/4 Rispetto al primo libro, Bianca come il latte rossa come il sangue, benché i temi trattati siano molto d’impatto, con questa rilettura non ho ritrovato lo stesso slancio delle altre volte, mi dispiace. Ciononostante, ne consiglio la lettura perché fa davvero riflettere su svariate cose che tendiamo a dare per scontate.
Cose che nessuno sa
Margherita ha quattordici anni e sta per varcare una soglia magica e misteriosa: l'inizio del liceo. Un mondo nuovo da esplorare e conquistare, sapendo però di poter contare sulle persone che la amano. Ma un giorno, tornata a casa, ascolta un messaggio nella segreteria telefonica: è di suo padre, che non tornerà più a casa. Margherita ancora non sa che affrontando questo dolore si trasformerà a poco a poco in una donna, proprio come una splendida perla fiorisce nell'ostrica per l'attacco di un predatore marino. Accanto a lei ci sono la madre, il fratellino vivace e sensibile e l'irriverente nonna Teresa. E poi Marta, la compagna di banco sempre sorridente, e Giulio, il ragazzo più cupo e affascinante della scuola. Ma sarà un professore, un giovane uomo alla ricerca di sé eppure capace di ascoltare le pulsazioni della vita nelle pagine dei libri, a indicare a Margherita il coraggio di Telemaco nell'"Odissea": così che il viaggio sulle tracce del padre possa cambiare il suo destino.
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Autore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2018
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Federica 11 giugno 2025Vale la pena leggerlo
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Silvietta 14 luglio 2022
Marco, fratellino di Marta, annovera le femmine al primo posto, l’impossibilità di starnutire a occhi aperti e “un sacco di altre cose” in continua scoperta. Per Margherita le “cose che nessuno sa” riguardano le fragilità e le contraddizioni dei “quattordicianni”, la gioia o il dolore che prevale nella composizione chimica delle lacrime, “quel rumore di fondo, se non il miscuglio di dolore e gioia che, nel labirinto di case, nel gomitolo di vie, dai sotterranei ai sottotetti, emana la vita tutta intera” e la riflessione su “come può mancarci chi non abbiamo mai avuto? Cosa ci manca veramente: l’altro o una parte di noi stessi? O abbiamo bisogno che qualcuno ci regali quella parte di noi stessi che ci manca?” È il primo libro che leggo di Alessandro D’Avenia e l’ho terminato con sentimenti contrastanti. Sdolcinato e troppo melenso in alcune parti, molto poetico e ricco di metafore in altre (dialoghi con la nonna o con il fratellino Andrea), troppo sbrigativo e frettoloso su altre (si poteva approfondire un po’ la storia di Giulio e Margherita). Il linguaggio pulito è un punto a suo favore. La tenerezza e la partecipazione emotiva che scaturisce da queste pagine mi hanno coinvolto e tenuto incollata alle pagine, anche se non più in età adolescenziale. Penso sia un libro che tutti potrebbero leggere a prescindere dall’età, in quanto ai giovani protagonisti lo scrittore affianca personaggi adulti còlti nel passaggio stretto di una crisi coniugale e amorosa.
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Silvietta 14 luglio 2022
Marco, fratellino di Marta, annovera le femmine al primo posto, l’impossibilità di starnutire a occhi aperti e “un sacco di altre cose” in continua scoperta. Per Margherita le “cose che nessuno sa” riguardano le fragilità e le contraddizioni dei “quattordicianni”, la gioia o il dolore che prevale nella composizione chimica delle lacrime, “quel rumore di fondo, se non il miscuglio di dolore e gioia che, nel labirinto di case, nel gomitolo di vie, dai sotterranei ai sottotetti, emana la vita tutta intera” e la riflessione su “come può mancarci chi non abbiamo mai avuto? Cosa ci manca veramente: l’altro o una parte di noi stessi? O abbiamo bisogno che qualcuno ci regali quella parte di noi stessi che ci manca?” È il primo libro che leggo di Alessandro D’Avenia e l’ho terminato con sentimenti contrastanti. Sdolcinato e troppo melenso in alcune parti, molto poetico e ricco di metafore in altre (dialoghi con la nonna o con il fratellino Andrea), troppo sbrigativo e frettoloso su altre (si poteva approfondire un po’ la storia di Giulio e Margherita). Il linguaggio pulito è un punto a suo favore. La tenerezza e la partecipazione emotiva che scaturisce da queste pagine mi hanno coinvolto e tenuto incollata alle pagine, anche se non più in età adolescenziale. Penso sia un libro che tutti potrebbero leggere a prescindere dall’età, in quanto ai giovani protagonisti lo scrittore affianca personaggi adulti còlti nel passaggio stretto di una crisi coniugale e amorosa.
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