«Si diventa fenomeni quando si ha un grandissimo talento e si lavora come se non lo si avesse.»
Julio Velasco è un allenatore di pallavolo e dirigente sportivo argentino naturalizzato italiano. Pensatore libero e indipendente, continua ad attraversare universi sportivi e culturali, portando con sé un sapere antico e una competenza profonda, capace di lasciare il segno in ogni contesto. Tra i suoi successi più importanti, ha conquistato la medaglia d'oro – la prima nella storia della pallavolo femminile azzurra – ai Giochi della XXXIII Olimpiade, l'oro al campionato mondiale femminile 2025 e al mondiale maschile nel 1990 e nel 1994.
Nato a La Plata, dopo aver studiato filosofia all'università platense, si trasferisce a Buenos Aires, città in cui si sente più sicuro durante gli anni del dissenso e dei desaparecidos. Qui si dedica a vari lavori, iniziando parallelamente anche la sua carriera come allenatore di pallavolo.
Esordisce nel campionato italiano nel 1983 sulla panchina dello Jesi, neopromosso in Serie A2, per poi passare alla blasonata Panini di Modena dove incontrerà quei giocatori che segneranno la storia del volley italiano e mondiale nel decennio seguente, tra cui Luca Cantagalli, Lorenzo Bernardi e Andrea Lucchetta. Nel 1989 assume la guida della nazionale maschile italiana, segnando l’inizio di un’epoca irripetibile. Al suo esordio conquista subito l’oro agli Europei in Svezia: è il primo titolo continentale nella storia della pallavolo italiana. Da quel momento prende il via una stagione di trionfi senza precedenti: fino al 1996, anno del suo addio alla panchina azzurra, l’Italia colleziona 3 titoli europei, 2 mondiali, 5 World League e numerosi altri trofei internazionali, diventando una delle squadre più dominanti della scena mondiale. Dopo quattordici anni dedicati alle nazionali, nel 2003 rientra nel campionato italiano, guidando il Piacenza. Nell'annata 2018-19 torna ad allenare a Modena per la terza volta in carriera, dove vince la Supercoppa italiana nella finale contro il Trentino.
Dal gennaio 2024 gli viene riaffidato l'incarico di commissario tecnico della nazionale italiana femminile, a ventisei anni dalla sua precedente esperienza con le azzurre. Sarà l'inizio di una cavalcata trionfale che porterà le azzurre alla medaglia d'oro alle Olimpiadi di Parigi nel 2024 e al titolo mondiale nel 2025 in Thailandia.
Nel 2026 pubblica con Feltrinelli, Gracias a la vida. Un'autobiografia, dove si racconta senza retorica, attraversando sconfitte e trionfi, dubbi e metamorfosi, rivelando cosa si nasconde dietro la costruzione di una squadra vincente.
Fonte immagine: copertina libro Gracias a la vida. Un'autobiografia (Feltrinelli, 2026)