Trattato sul bello - Denis Diderot - copertina
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Letteratura: Francia
Trattato sul bello
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Descrizione


L'eco delle concezioni estetiche di Denis Diderot (1713-1784) fu presso i contemporanei straordinaria. «Ieri mi è capitato sotto gli occhi Diderot,» scrive Schiller a Goethe «che davvero mi incanta e ha scosso profondamente il mio spirito. È come un lampo che illumina i segreti dell'arte, e le sue osservazioni riflettono così fedelmente ciò che l'arte ha di più alto e di più intimo da poter costituire un'indicazione non meno per il poeta che per il pittore». E Goethe risponde: «È davvero magnifico, più utile ancora al poeta che al pittore, anche se a quest'ultimo fornisce un lume possente». Le concezioni estetiche di Diderot trovano una prima compiuta espressione in una voce («Bello») che scrisse per l'«Encyclopédie», e che venne pubblicata a parte nel 1751 e più tardi nelle edizioni delle sue opere con il titolo di «Trattato sul bello». «È bello» afferma Diderot «tutto ciò che contiene in sé qualcosa che possa risvegliare nel mio intelletto l'idea di rapporti». Ma cosa intende Diderot per «rapporti»? Egli prende come esempio una celebre battuta tratta da una tragedia di Corneille. Ora, la «bellezza» di quella battuta dipende dai rapporti che la legano al contesto drammatico. Se il contesto fosse un altro, cambierebbe, insieme con il significato, anche la bellezza, la forza poetica di quella battuta. Il bello, non solo artistico, non è dunque intuizione repentina, frammentaria, non è immobile, indistinta contemplazione di una verità ideale, ma è movimento, progresso nella conoscenza della realtà attraverso i suoi nessi vitali. Un'esaltante passione di conoscenza, in cui il rigore del ragionamento scientifico sembra coniugarsi con la prepotente esigenza di adesione alla natura, e l'ansia profonda di conferire all'arte una nuova dignità, una serietà, un'autorevolezza più alte: ecco ciò che induce Diderot a portare con tanta penetrazione, con tanta passione il suo sguardo sul problema del bello.

Dettagli

2020
16 giugno 2020
85 p., Brossura
9788884168528

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Denis Diderot

1713, Langres

(Langres, Alta Marna, 1713 - Parigi 1784) scrittore e filosofo francese. Suo padre, mastro coltellinaio, apparteneva alla solida e devota borghesia artigiana della città. D. studiò presso i gesuiti, dapprima a Langres, poi a Parigi; nella capitale rimase anche dopo aver terminato gli studi, senza tuttavia rassegnarsi a scegliere una carriera. Viveva magramente di traduzioni e collaborazioni editoriali. Nel 1742 sposò Antoinette Champion, merlettaia, di cui fu per tutta la vita sposo distante e infedele. Negli stessi anni conobbe Rousseau e Condillac. Chiamato a collaborare all’Encyclopédie e poi a dirigerla insieme a d’Alembert, egli trasformò un’impresa nata con obiettivi modesti, e per fini soltanto commerciali, in un formidabile strumento...

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