Italia, 2028. In uno scenario distopico-post bellico, il Governo fa di tutto per sottomettere il popolo, impedendogli di esprimere liberamente le loro idee, il loro essere e di vivere come meglio credono. Leggere è diventato illegale e detenere e “proteggere” i libri è un reato gravissimo punito con la morte. La storia di Giovanna Mazza, agente di polizia che conduce una vita priva di emozioni, inizia quando durante una missione incontra Francesco, un uomo misterioso che si rivelerà una delle persone più importanti della sua vita, sconvolgendola e aprendole gli occhi su un mondo fatto di menzogne e ipocrisie. La storia proposta dall’autore contiene elementi che si legano ad aspetti politici e provocatori che arricchiscono la narrazione. Il testo è abbastanza crudo in certe parti, molto violento con alcuni dettagli davvero raccapriccianti che forse potevano essere evitati (per questo non adatto a tutti i lettori, specie la coorte di età inferiore ai diciotto anni), ma la storia mi ha colpita veramente tanto. L’autore lancia un messaggio molto provocatorio che colpisce di certo il lettore e lo spinge a riflettere.
